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Roma, 9 dicembre - “Bene l’approvazione della direttiva della Commissione europea. Era necessario un intervento regolatorio per introdurre maggiori tutele e garanzie ai lavoratori delle piattaforme digitali”. Ad affermarlo, in una nota, la segretaria confederale della CGIL Tania Scacchetti.
“La CGIL, insieme all’ETUC-CES, ha da sempre sostenuto - prosegue la dirigente sindacale - un intervento normativo che introducesse la cosiddetta presunzione di subordinazione trasferendo sulle imprese l'onere di dimostrare la genuinità nel ricorso all'eventuale lavoro autonomo. Qualificare le piattaforme come datori di lavoro, con tutti gli obblighi che ne derivano, e definire degli indici caratterizzati sulla tipologia della prestazione lavorativa potrà determinare il riconoscimento della caratteristica subordinata del lavoro”. In particolare, prosegue Scacchetti “il punto sulla determinazione del compenso e il controllo sulla esecuzione del lavoro sono criteri dirimenti rispetto alla qualificazione del rapporto di lavoro, così come gli altri criteri che distinguono un rapporto di lavoro subordinato da uno genuinamente autonomo. Inoltre, il vincolo della trasparenza rispetto al contenuto dell'algoritmo persegue l'obiettivo del pieno riconoscimento dei cosiddetti diritti digitali”.
“Il percorso per la definitiva approvazione non è di certo di breve periodo, ma gli stati membri, quindi anche il nostro Paese, potrebbero anticiparne i contenuti attraverso l'intervento legislativo. In questo quadro - conclude Scacchetti - le aziende operanti in Italia dovrebbero definitivamente abbandonare la strada perseguita finora e operare per consolidare il lavoro con il portato di tutele e diritti previsti dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro”.