Fracassi, Scacchetti "i dati rilevati dalla FDV, nonostante la loro drammaticità, evidenziano un aspetto molto importante: la straordinaria azione svolta dalla contrattazione"
 

Roma, 2 novembre - Nel 2020 la massa salariale è calata nell’Eurozona del -2,4% e in Italia del -7,2%, dove l’ingente ricorso alla cassa integrazione (+17,3 miliardi di euro rispetto al 2019) ha contenuto questa caduta e più che dimezzato la riduzione del salario medio (da -5,8% a -2,4%). Contestualmente, l’occupazione ha registrato una flessione contenuta dal blocco dei licenziamenti (Eurozona -1,3% e Italia -1,7%). È quanto emerge dal Rapporto della Fondazione Di Vittorio presentato quest'oggi nel corso di un’iniziativa promossa insieme alla CGIL Nazionale dal titolo: “Salari e occupazione in Italia”. 
→ guarda le slides della ricerca

Dall’analisi emerge anche un altro record negativo dell’Italia che riguarda l’addensamento nelle basse qualifiche professionali: nei due raggruppamenti più bassi della distribuzione dell’occupazione dipendente per gruppi professionali, l’Italia ha il 34% degli occupati contro il 27,8% dell’Eurozona. Dati preoccupanti anche quelli sull’occupazione e sul confronto tra i diversi tipi di mercato del lavoro. 
 
In sintesi, afferma il Presidente della Fondazione Di Vittorio, Fulvio Fammoni: “3 milioni di precari, 2,7 milioni di part-time involontari, 2,3 milioni di disoccupati ufficiali (dalla Fondazione Di Vittorio stimati in quasi 4 milioni come disoccupazione sostanziale), mentre il décalage salariale che comunque è previsto in strumenti preziosi di tutela, come gli ammortizzatori sociali, propone uno spaccato davvero troppo alto, ingiusto e insostenibile, di lavoro povero che riguarda il nostro Paese”. 
→ leggi la relazione introduttiva del Presidente FDV, Fulvio Fammoni

rivedi la diretta