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“Siamo al fianco di Antonella Penati (Associazione Federico nel cuore) ed esprimiamo grande solidarietà per la battaglia che da dodici anni sta portando avanti nel rendere giustizia per suo figlio, Federico, ucciso con trentasette coltellate, dal padre, durante un incontro “protetto””, così in una nota le componenti del tavolo tecnico Violenza, Giorgia Fattinnanzi della Cgil nazionale, Liliana Ocmin della Cisl nazionale e Alessandra Menelao della Uil nazionale.
“A tutt’oggi sappiamo – spiegano le tre sindacaliste – che la Corte dei Diritti Umani di Strasburgo ha stabilito che lo Stato, nella fattispecie l’Italia, non avrebbe l’obbligo di garantire la tutela del diritto alla vita e difendere un bambino a lui affidato, nella sua incolumità psico-fisica”.
“Chiediamo che le istituzioni trovino le modalità per assicurare l’incolumità fisica dei minori quando ne hanno la custodia. E’ necessario per questo – concludono Fattinnanzi, Ocmin e Menelao – evitare che possa ripetersi la tragedia così come è accaduto al piccolo Federico dando sicurezza e tutela a tutti i minori che sono e saranno affidati alle strutture pubbliche statali”.