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Roma, 15 febbraio – “La flessibilità è un elemento rispetto al quale il Governo ha dichiarato di essere intenzionato a dare delle risposte. Attendiamo di conoscerne il merito”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli al termine dell'incontro in sede tecnica tenutosi al Ministero del Lavoro sulla previdenza.
“È stata condivisa la necessità di un superamento delle rigidità attuali presenti nel sistema, in particolare quella legata ai 67 anni, anche se – sottolinea il dirigente sindacale – per il Governo su questo l’unica strada individuata è quella delineata dal sistema contributivo, rispetto alla quale rimane ferma la contrarietà del sindacato”.
Ghiselli spiega che “al tavolo sono stati affrontati anche i temi dei coefficienti di trasformazione e quello dell’eliminazione della soglia del 2,8 e 1,5 volte l’assegno sociale per coloro che raggiungono rispettivamente 64 e 67 anni, su cui l’Esecutivo ha fornito una generica disponibilità”.
“Secondo il quadro che è stato presentato – prosegue il segretario confederale della Cgil – la flessibilità che viene ipotizzata comprende anche una tutela ulteriore per le categorie più deboli come disoccupati, gravosi, invalidi e coloro che assistono un familiare con handicap, punto su cui il Governo si è impegnato ad effettuare delle verifiche tecniche”.
“Al contrario – conclude Ghiselli – nessuna apertura è stata fatta rispetto alla nostra richiesta relativa alla riduzione dell’accesso a 41 anni per la pensioni anticipata”.