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Il 23 novembre 2020, dando seguito a quanto previsto dal decreto legge 16 luglio 2020, n. 76 (“Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”), convertito con la legge 11 settembre 2020, n. 120, (cosiddetto DL Semplificazioni), è stata approvata dalla Conferenza unificata l’Agenda per la semplificazione della ripresa (Agenda 2020-2023).
In essa trovano applicazione le misure condivise tra Governo, Regioni ed enti locali che individuano obiettivi, scadenze e risultati attesi, fino alla definizione del cronoprogramma delle attività.
Tra le azioni programmate nell’ambito dell’Agenda (semplificazione e reingegnerizzazione delle procedure; velocizzazione delle procedure; semplificazione e digitalizzazione; realizzazione di azioni mirate per il superamento degli ostacoli burocratici nei settori chiave del Piano di rilancio), segnaliamo quelle indicate per dare un’accelerazione alla diffusione e al consolidamento della
Banda ultra larga.
A tal proposito val la pena ricordare che l’Europa ha posto alcuni obiettivi precisi che, per il 2025, prevedono che venga garantita la connettività di almeno 1 Gbps per scuole, biblioteche e uffici pubblici; di almeno 100 Mbps, aumentabile a Gigabit, per tutte le famiglie europee e la copertura 5G ininterrotta in tutte le aree urbane e lungo i principali assi di trasporto.
La bassa velocità di connessione che le attuali reti assicurano agli utenti, pubblici e privati, rappresentano infatti una delle principali cause dei ritardi nei processi di digitalizzazione del nostro Paese. Questa è la ragione per la quale è necessario realizzare il più rapidamente possibile, reti di nuova generazione ad alta capacità (“Very High Capacity Network”).
La pandemia dovuta al Covid-19 ci ha consegnato plasticamente l’immagine di quanto sia urgente intervenire per garantire al sistema Paese una rete di comunicazioni efficiente, sicura e affidabile, e lo ha fatto dimostrando quanto si cresciuto in maniera esponenziale l’utilizzo di strumenti di didattica a distanza, di smart working, di e-commerce e di tutte quelle forme di comunicazione/interazione che durante il lockdown hanno letteralmente tenuto insieme persone e attività.
La banda ultra larga diventa quindi un prerequisito essenziale per costruire buone politiche pubbliche e favorire lo sviluppo dei territori, garantendo standard adeguati di connettività diffusa, a disposizione di tutti i cittadini e delle imprese, realizzando una reale strategia di rilancio e sviluppo del Paese.
In questa direzione sembrano andare gli interventi indicati, che prevedono un’azione congiunta tra tutti i soggetti istituzionali interessati, con l’obiettivo di assicurare il dispiegamento della rete a banda ultra larga e del 5G su tutto il territorio nazionale, con tempi certi per i lavori di installazione e per la messa a disposizione del servizio a cittadini e imprese.
Nello specifico l’art. 38 del DL Semplificazioni introduce varie disposizioni che hanno l’obiettivo di favorire la realizzazione delle reti di comunicazione elettronica, sia fisse (in fibra ottica) che mobili.
“In particolare, si introduce in via normativa la definizione di microtrincea, si velocizzano e semplificano i procedimenti per l’installazione di apparati di rete, anche in deroga alla disciplina urbanistica ed edilizia, si prevede la semplice autocertificazione anche per le modifiche al profilo radioelettrico degli impianti già provvisti di titolo abilitativo e viene chiarito il significato di istanza
unica (per l’effettuazione di scavi, occupazione del suolo e la realizzazione di eventuali opere civili), prevedendo l’espressione di pareri preliminari a fronte di autorizzazioni per lo svolgimento delle conferenze di servizi.
”Queste disposizioni anticipano e andranno a integrarsi con la rinnovata disciplina di settore che verrà disegnata nella legge di recepimento del nuovo Codice europeo delle Comunicazioni (Direttiva 2018/1972) che l’Italia, al pari degli altri Stati membri, è tenuta a emanare entro il 21 dicembre 2020, i cui nuovi principi e le nuove finalità sono già orientati a ”incentivare gli investimenti nelle reti a banda larga ad alta velocità” e contribuire “all’attuazione di politiche più ampie nei settori culturale, occupazionale, ambientale, della coesione sociale, urbanistico e dell’assetto del territorio“.
Di seguito la tabella relativa a attività, responsabilità e tempi, sul rispetto dei quali sarà opportuno vigilare, a tutti livelli, anche in considerazione del fatto che le misure condivise tra Governo, Regioni ed enti locali devono prevedere “il coinvolgimento dei cittadini, delle imprese e delle loro associazioni”.