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"L'incontro che si è tenuto oggi, in video conferenza, con il Mise alla presenza della Viceministra Alessandra Todde, del coordinatore della struttura per le crisi Luca Annibaletti, e di Roberto Rizzardo per Invitalia, è stato utile in quanto è stato annunciato il blocco per 2 settimane della riapertura della procedura di licenziamento da parte di GKN. Sono, però, necessari elementi di chiarimento sul percorso per la continuità occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento di Campi Bisenzio.
Attualmente sono 390 i dipendenti della GKN, a cui si aggiungono i lavoratori degli appalti, a cui dovrà essere garantita la continuità occupazionale. L'Advisor incaricato da GKN si è detto disponibile a trovare i soggetti industriali interessati e ha confermato il percorso di reindustrializzazione. Al momento hanno manifestato interesse di cui 2 aziende che però non si occupano di automotive: una per produrre macchinari per l’industria farmaceutica, l’altra per produrre componenti per le energie rinnovabili. La Viceministra Todde ha confermato il sostegno del progetto da parte di Invitalia nel momento della definizione del soggetto industriale che rilancerà lo stabilimento.
E' grazie alla grande determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori e alle iniziative legali delle organizzazioni sindacali se abbiamo guadagnato tempo. Questo tempo però non va sprecato, di fronte alla decisione irrevocabile della GKN di chiudere lo stabilimento di Campi Bisenzio.
Ribadiamo che non siamo disponibili a firmare cambiali in bianco. Per la Fiom e la Cgil è necessario che ci sia la garanzia sulla cassa integrazione per transizione in questa fase con il coinvolgimento del Ministero del Lavoro. Occorre non solo il monitoraggio ma una verifica attiva sulle manifestazioni di interesse, vista l'unicità e l'eccezionalità della situazione in cui ci troviamo.
Servono elementi di garanzia e di trasparenza per consentire il traghettamento degli impianti e dello stabilimento da GKN al nuovo soggetto industriale con la riassunzione di tutti i lavoratori e con le tutele contrattuali e salariali. Il Ministero è in debito con il territorio fiorentino per 1660 motivi, tanti sono i metalmeccanici che dal 2004 ad oggi sono stati coinvolti in vertenze tese alla reindustrializzazione che non hanno avuto seguito e in cui il Mise non ha svolto un ruolo.La Fiom e la Cgil chiedono di arrivare ad un'intesa per il rilancio industriale dello stabilimento di Campi Bisenzio, ma serve un'assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti. Chiediamo al Governo e al Mise garanzie, anche dirette di Invitalia, per assicurare il percorso".
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia e Silvia Spera, Area Politiche Industriali per la Cgil nazionale