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Forniamo un aggiornamento sui programmi urbani legati al PNRR oggetto di disposizioni normative in questo periodo. Abbiamo detto più volte che un volume di risorse rilevanti stanno impattando sulle città per politiche urbane. Tutto ciò sta tuttavia accadendo senza una visione a lungo a termine, senza integrazione tra ambiti d’intervento e senza alcuna forma di pianificazione. Strategie e coordinamento unitario sono al contrario necessarie per evitare di riproporre quanto si è verificato nei programmi degli ultimi anni rivolti alle città: la rimodulazione, da parte degli enti locali, di progetti in larga parte disponibili, velocemente cantierabili, non sempre approfonditi negli elementi di qualità.
Come già comunicato con circolare del 19 ottobre, con il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile il 7 ottobre 2021 sono stati approvati gli elenchi dei beneficiari e delle proposte presentate in merito al Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua). Il Decreto del Ministero dell’Interno del 6 dicembre 2021 ha approvato il modello con il quale le Città Metropolitane individuano gli interventi finanziabili per investimenti in progetti relativi a Piani Urbani Integrati che può essere presentato solo da parte delle Città Metropolitane. Il Decreto del Ministero dell’Interno del 30 dicembre 2021, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ha individuato i Comuni beneficiari del contributo previsto dalla Legge di Bilancio per l'anno 2020 e dal DPCM del 21 gennaio 2021, da destinare ad investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.
Gli interventi presentano vincoli temporali precisi, obiettivi intermedi e target finali. Sarà allora fondamentale un’interlocuzione con gli Enti locali e un’attività di monitoraggio sull’iter attuativo dei progetti, per garantire il rispetto dei tempi per la realizzazione delle opere, anche al fine di una corretta utilizzazione delle ingenti risorse messe a disposizione.
M5C2 – INVESTIMENTO 2.1: RIGENERAZIONE URBANA
Il decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, il 30 dicembre 2021 ha individuato i Comuni beneficiari del contributo previsto dalla Legge di Bilancio per l'anno 2020 (legge 160/2019, art. 1, commi 42 e seguenti) e dal DPCM del 21 gennaio 2021, da destinare ad investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.
La Legge di Bilancio 2020, infatti, ha previsto per gli anni dal 2021 al 2034, 8,5 mld di euro di contributi ai comuni per tali investimenti, 150 milioni per il 2021, 250 milioni per il 2022, 550 milioni per ciascuno degli anni 2023 e 2024 e 700 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034.
Il DPCM del 21 gennaio 2021 ha stabilito, in via sperimentale per il triennio 2021-2023, che possono richiedere i contributi i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti ed i Comuni capoluogo di provincia o sede di Città metropolitana, per singole opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi pubblici che prevedano: manutenzione per riuso e rifunzionalizzazione di aree e strutture edilizie pubbliche per finalità di interesse pubblico (compresa demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree); miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale (anche con ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici); mobilità sostenibile.
Questa linea di finanziamento è confluita nell’ambito del PNRR (M5C2 - INVESTIMENTO 2.1: “RIGENERAZIONE URBANA”) con l’utilizzo di una parte delle risorse attualmente stanziate a legislazione nazionale vigente, nonché con risorse aggiuntive per un ammontare complessivo, per gli anni dal 2021 al 2026, di 3,4 miliardi di euro. Gli enti locali interessati hanno comunicato le richieste di contributo al Ministero dell'Interno (termine 4 giugno 2021). Le richieste sono 449, per 2.418 opere e un importo pari a 4,402 miliardi di euro; 1.784 sono le opere attualmente ammesse e finanziate, per 483 enti locali beneficiari e un ammontare pari a 3,4 miliardi di euro, l’ammontare complessivo degli stanziamenti. I limiti di finanziamento sono 5.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti, 10.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 50.000 a 100.000 abitanti e 20.000.000 di euro per i comuni con popolazione superiore o uguale a 100.001 abitanti e per i comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana”.
I progetti devono essere in linea con gli obiettivi del Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF, “Recovery e Resilience Facility), incluso il principio di non recare un danno significativo (DNSH, “Do not significant harm”). L'individuazione ha tenuto conto dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) e proporzionalmente alla popolazione residente nel territorio delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.
I progetti ammessi e non finanziati, in relazione ai criteri utilizzati, sono per oltre il 90% progetti del Nord, motivo che ha spinto molti Comuni settentrionali a richiedere finanziamenti aggiuntivi in grado di finanziare gli oltre 500 progetti esclusi dal bando. Per i progetti ammessi con riserva, occorrerà verificare la coerenza dell’indicatore relativo alla superficie in metri quadri oggetto di intervento (target PNRR) e/o dovranno essere integrate le informazioni relative agli altri indicatori mancanti. In assenza di riscontro si procederà alla esclusione del progetto e, conseguentemente, con successivo provvedimento allo scorrimento della graduatoria.
Il target finale stabilito dalla Commissione UE per questa misura del PNRR è la conclusione dei lavori entro il 31 marzo 2026, in linea con il termine di conclusione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il primo obiettivo intermedio è l’affidamento dei lavori, che coincide con la data di stipulazione del contratto, entro il 30 settembre 2023 (in luogo di quanto previsto dal DPCM 21 gennaio 2021); il secondo obiettivo intermedio è la realizzazione del 30% delle opere, verificata sulla base degli stati di avanzamento lavori o delle spese maturate, entro il 31 marzo 2024.
L’allegato 3 del Decreto del 30 dicembre 2021 (scarica PDF) contiene l’elenco dei 482 enti beneficiari e delle 1.784 opere attualmente ammesse e finanziate.
M5C2 – INVESTIMENTO 2.2: PIANI URBANI INTEGRATI
Il Decreto del Ministero dell’Interno del 6 dicembre 2021 ha approvato il modello con il quale le Città Metropolitane individuano gli interventi finanziabili per investimenti in progetti relativi a Piani Urbani Integrati nell’ambito del PNRR, che può essere presentato solo da parte delle Città Metropolitane per interventi di valore non inferiore a 50 milioni di euro entro il 7 marzo 2022.
Il PNRR ha assegnato a questa linea di intervento 2.493,79 milioni di euro per il periodo 2022-2026 nel limite di 125,75 milioni di euro per il 2022, 125,75 milioni per il 2023, 632,65 milioni per il 2024, 855,12 milioni per il 2025 e 754,52 milioni per il 2026. Le risorse sono state integrate con 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, 30 milioni nel 2023 e 20 milioni nel 2024.
Una sezione, con dotazione 272 milioni di euro, è stata costituita per l'attuazione della linea progettuale “Piani Integrati, BEI, Fondo dei fondi (M5C2 - Intervento 2.2 b), autorizzando il cofinanziamento dei progetti mediante stipula di mutui con BEI, CEB, Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e sistema bancario.
I progetti devono riguardare investimenti volti al miglioramento di ampie aree urbane degradate, per la rigenerazione e rivitalizzazione economica, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi alla persona e alla riqualificazione dell'accessibilità e delle infrastrutture, permettendo la trasformazione di territori vulnerabili in città intelligenti e sostenibili, attraverso: la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche esistenti per finalità di interesse pubblico; il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante la ristrutturazione degli edifici pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali e culturali e alla promozione delle attività culturali e sportive; interventi finalizzati a sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti ed al consumo energetico, volti al miglioramento della qualità ambientale e del profilo digitale delle aree urbane mediante il sostegno alle tecnologie digitali e alle tecnologie con minori emissioni di CO2.
I progetti oggetto di finanziamento possono prevedere la possibilità di partecipazione dei privati, attraverso il «Fondo Ripresa Resilienza Italia» nel limite massimo del 25 per cento del costo totale dell'intervento; la presenza facoltativa di start-up di servizi pubblici nella proposta progettuale; la co-progettazione con il terzo settore.
M5C2 - INVESTIMENTO 2.3: PROGRAMMA INNOVATIVO PER LA QUALITÀ DELL’ABITARE
Come già comunicato con circolare del 19 ottobre, con il decreto 7 ottobre 2021 sono stati approvati gli elenchi dei beneficiari e delle proposte presentate in merito al Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua). Si tratta di 159 interventi ammessi in graduatoria, dei quali 8 classificati come “progetti pilota” ad alto rendimento. In seguito all’interlocuzione avviata con la “Direzione generale per l’edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali”, che ha il ruolo di promozione e coordinamento del programma, possiamo fornire alcuni primi dati valutativi.
Ricordiamo che la dotazione originaria del programma prevedeva 853,81 milioni di euro per il Programma dal 2020 al 2033 (L. 160/2019), eventuali residui di stanziamento per il 2019 relativi al “Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà dei comuni e degli istituti autonomi per le case popolari” (L. 145/2018) ai quali sono state aggiunte risorse destinate dal PNRR. I progetti sono stati approvati ai sensi degli articoli 4 (Proposte ordinarie) e 14 (Progetti Pilota ad alto rendimento) del decreto MIMS n. 395 del 16/09/2020, per un ammontare complessivo di € 2.820.007.519,85, tenendo conto della riserva del 40% delle risorse per le Regioni del Mezzogiorno e dell’obbligo di finanziamento di almeno una proposta per Regione.
Le Proposte presentate
Complessivamente sono state presentata 289 proposte (281 ai sensi dell’art. 4 e 8 ai sensi dell’art. 14) contenti 1476 interventi. In alcuni casi l’intervento è unico, in altri, soprattutto nei casi in cui il proponente è la Regione o la Città Metropolitana, sono molteplici. I soggetti che hanno fatto richiesta sono: 38 regioni, 35 città metropolitane, 216 comuni (con più di 60.000 abitanti).
Complessivamente il valore delle proposte presentate è di € 6.174.102.716,04 (art. 4 e art. 14) a fronte di una richiesta di finanziamento al programma PINQUA di € 4.478.565.589,46. La differenza è finanziata da altri fondi pubblici o da fondi privati.
PROPOSTE ORDINARIE - Art. 4
Gli Enti proponenti sono 144 (119 Comuni, 13 Regioni e 12 Città Metropolitane). Rispettivamente i Comuni hanno presentato 210 proposte, le Regioni 37 e le Città metropolitane 34. Nel Nord sono state presentate 77 proposte, nel Centro 92, nel Sud 112.
Il totale delle richieste di finanziamento ai sensi del comma 437 della legge del 27/12/2019 n.160 è di 3.823.257.629,81 €, ripartiti fra: 1.066.924.588,37 € richiesti dalle regioni settentrionali (27,90%), 1.255.955.276,39 € per quelle centrali (32,85%) e 1.500.359.765,05 € per quelle del Mezzogiorno (39,25%).
Superficie residenziale e alloggi - Il tema della residenza e della qualità dell’abitare avrebbe dovuto costituire il cuore del PINQuA. Non erano individuati, tuttavia, target numerici di raggiungimento per quote, anche minime, di edilizia pubblica o sociale, da inserire nei progetti. Dai dati forniti, su 281 proposte presentate, 36 addirittura non coinvolgono superficie residenziale.
Le altre propongono Social housing, Cohousing, Senior housing, coinvolgendo 2.299.955,24 m2 di superficie residenziale e 28.727 alloggi su tutto il territorio nazionale.
Superficie di servizi - Nell’ottica di favorire proposte che integrano interventi che assicurino prossimità ai servizi, ricorrono: scuole, asili nido, laboratori, FabLab; spazi sportivi, palestre, anche per la terza età e per disabili; parcheggi, autorimesse; servizi di ristorazione; coworking, uffici, centri culturali o sociali, spazi espositivi, centri civici, ludoteche, biblioteche anche multimediali; teatri, cinema, spazi comuni, spazi di socializzazione; spazi per associazioni e cooperative, servizi per l’inclusività, per famiglie e ragazzi, servizi di supporto, portierato sociale, community hub, spazi dedicati alla terza età; orti urbani, playground, dog park, aree fitness all’aperto; servizi sanitari.
Superficie di commerciale - Si trovano: ristorazione; negozi di prossimità, edicole, vendite al dettaglio; botteghe; supermercati, mercati rionali, alimentari.
Superficie di altro - E’ quella in cui si concentra il maggior numero di m2 fra le superfici da indicare. In questa categoria rientrano: attrezzature sportive; percorsi pedonali e ciclopedonali; fermate di trasporti pubblici; parcheggi e aree di sosta; aree verdi; viabilità carrabile; aree esterne e pertinenze; cantine, vani accessori, aree condominiali, parcheggi pertinenziali, locali tecnici.
La superficie interessata dai progetti: il consumo di suolo
Dai dati forniti si evince come, in coerenza con il numero di proposte presentate, le aree meridionali presentino la % maggiore di superficie coperta di progetto (40,31%). Le stesse coinvolgono anche la % maggiore di superficie esistente oggetto di proposta (48,07%) e di superficie esistente oggetto di demolizione e ricostruzione (54,74%). Di contro, le proposte dell’Italia centrale hanno maggiormente puntato sulla realizzazione di nuove superfici edificate, con una % di nuova edificazione pari a circa i 2/3 (57,92%) della superficie di nuova edificazione totale.
Superficie residenziale e alloggi - Come per le Proposte ordinarie, i Progetti Pilota affrontano il tema dell’abitare con ampio margine di interpretazione, con la prospettiva di superare i confini del circoscritto territorio comunale per entità e rilevanza delle ricadute sociali, economiche e culturali.
Superficie di servizi - Una netta maggioranza di superficie destinata a servizi è proposta dalle regioni meridionali. Nello specifico, i servizi proposti sono: museo, parco pubblico, spazio espositivo, per lo sport e il tempo libero, spazi per l’associazionismo, per locali destinati a partecipazione pubblica ed eventi legati al dipartimento dello sviluppo del territorio, spazi pubblici coperti e scoperti, orti urbani, urban center, uffici; servizi culturali ed educativi/sociali/ricreativi, ambulatori, FabLab e laboratori per formazione e inclusione lavorativa o similari; biblioteca, scuola e servizi annessi; ufficio postale, spazi per il terzo settore, servizi per la salute di quartiere, di gestione sociale edilizia residenziale pubblica, contro la violenza domestica, spazi per attività degli abitanti; sala studio, laboratorio musicale, FabLab, spazi per associazioni di giovani creativi/scambio intergenerazionale, aggregativi e di servizio, co-working, servizi socio-educativi, per l’istruzione e l’alta formazione, incubatori di impresa e poli di ricerca, biblioteche; aree a verde, aree pedonali, fabbricato viaggiatori stazione, area d'attesa, accoglienza, centro associativo polifunzionale, centro dei diritti, centro documentazione infanzia, centro diurno anziani, centro di ascolto per le famiglie,
spazi laboratoriali; piste ciclo-pedonali, scuola e oratorio, area ristoro, area mercatale, biblioteca, sala polivalente, area sport, ludica verde, campo calcio e tennis, area ricarica elettrica e parcheggi.
Superficie di commerciale - Anche per le superfici commerciali proposte, la maggior parte di esse ricadono delle aree del Mezzogiorno, e fra queste vi sono: produttivo, ristorazione, negozio, servizi di vendita al dettaglio; bar, punti ristoro minimarket, esercizi di vicinato, hub mobilità e ciclofficina, o similari; non è prevista superficie commerciale; negozi e uffici; Nuovo ristorante etico, Nuovo Albergo Etico, Mensa e ristorazione Polo Scientifico, Tecnologico e Culturale; vendita al dettaglio; consorzio agrario, area mercatale, chiosco; Sicilimarket, D.D. market, Mercato Messina e altri minori.
Superficie di altro - La maggior parte di esse ricade nelle aree del meridione, e fra queste vi sono: area pedonale coperta, serre storiche, locali tecnici e magazzini, Spazi espositivi temporanei, Archivio storico, magazzino di pertinenza, spazi distributivi comuni residenze, Viabilità pedonale; servizi integrativi all'abitare: ufficio gestore sociale, locale living, hobby room; parco pubblico, riorganizzazione sistemazione superficiale (sosta e pista ciclabile); Nuovo ristorante etico, Nuovo Albergo Etico, Mensa e ristorazione Polo Scientifico, Tecnologico e Culturale; parco fluviale lungo il fiume, parco dei frutti antichi e strade, parco Gancìa con area di aggregazione e socialità del quartiere, campetto Carmine, pineta litoranea, stazioni intermodali, recupero mulini-centrali microidrauliche; nuovi parcheggi e verde attrezzato realizzati col progetto.
La superficie interessata dai progetti: il consumo di suolo
Uno degli obiettivi del Programma è quello di favorire tutti quegli interventi che comprendono azioni di recupero, riqualificazione o densificazione di aree già urbanizzate, scongiurando per quanto possibile utilizzo di nuovo suolo. Su questa linea, emerge come il Progetto Pilota di Ascoli Piceno (l’unico ad essere stato presentato per le aree centrali) non coinvolga né superficie di nuova edificazione né superficie esistente oggetto di demolizione e ricostruzione, ma propone unicamente interventi di recupero e di riconversione di edifici pubblici esistenti ed in stato di degrado (7,32%). Lo stesso focus è stato posto dagli interventi delle aree del Mezzogiorno (76,19% di superficie esistente oggetto di proposta), mentre dagli schemi comparativi si evince che i Progetti pilota delle regioni settentrionali pongano, invece, un particolare accento sugli interventi di nuova edificazione (70,04%) e di demolizione e ricostruzione (82,63%).
Per quanto riguarda le aree esterne, nei Progetti del Mezzogiorno si coinvolgono ampie superfici scoperte, sia permeabili e vegetazionali (più dell’80%), sia non permeabili e minerali (circa la metà fra tutte le proposte).