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Roma, 23 maggio - “Sono trascorsi trent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio. Trent'anni fa la mafia ha pensato che uccidendo quelle donne e quegli uomini, simbolo della lotta a Cosa nostra e del contrasto a tutte le mafie, avrebbe messo fine a quella grande voglia di riscatto e dignità che rappresentavano per tutto il Paese. Invece si sono sbagliati: quelle idee, quei valori hanno continuato a camminare sulle nostre gambe e sono stati riferimento importante per la Cgil e per tutto il movimento delle lavoratrici e dei lavoratori”. Ad affermarlo, in un videomessaggio su Collettiva.it, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
“Contrastare le organizzazioni mafiose, le loro infiltrazioni nell’economia sana del Paese - sottolinea Landini - significa battersi per la dignità del lavoro, per la salute e la sicurezza dei cittadini, per garantire diritti e tutele a tutte e a tutti, come dice la nostra Costituzione”.
“La Cgil c’è, e sarà ovunque si lavorerà per contrastare le mafie e per rivendicare giustizia e legalità. È nel nostro dna battersi con atti concreti, questo è il modo migliore per onorare chi ha perso la vita nelle stragi e sostenere tutti quelli che oggi, ogni giorno, rischiano di perderla per sconfiggere la mafia nel nostro Paese. A loro - conclude il segretario generale della Cgil - un grande grazie e l’impegno certo che la Cgil continuerà a essere a loro fianco”.
→ Il video messaggio di Maurizio Landini - Speciale su Collettiva.it