"C'è un referendum adesso con cinque quesiti per garantire il diritto alla cittadinanza, per garantire il diritto alla salute, per dire basta alla precarietà e per garantire quelle tutele che sono state cancellate sui licenziamenti sia nelle piccole imprese che in quelle grandi; la rivolta sociale è andare a votare". Lo ha detto Maurizio Landini intervistato da Corrado Formigli per Piazza Pulita su La7.
"Si deve rimettere al centro il lavoro e le persone che lavorano e si deve dire che è quello è il centro della politica. Qui invece si continua a mettere al centro il profitto, la speculazione, si continua a fare marchette elettorali con condoni, c'è un'idea di privatizzazione e - ha dichiarato il segretario generale Cgil - dall'altra c'è un'idea autoritaria, e mi assumo la responsabilità di quello che sto dicendo, della gestione della vita sociale e politica di questo Paese"
"E' da tempo - ha poi concluso Landini - che chiediamo, perché non fanno una legge sulla rappresentanza? Perché non danno diritto ai lavoratori tutti di votare, di scegliere i loro sindacati e di scegliere loro sui contratti? Perché si sta attaccando la magistratura al punto di pensare che i magistrati anziché rispondere alla Costituzione e alla legge devono rispondere al politico che c'è? Perché si sta mettendo il bavaglio all'informazione e si sta lottizzando l'informazione? Perché sta succedendo tutto questo? Perché io penso che ci sia un rischio vero di tenuta democratica del nostro paese. E in questo senso, insisto, i referendum oggi sono uno strumento di partecipazione democratica. Quando il 50% non va più a votare, io sono preoccupato e chiedo a queste persone che non si sentono rappresentate da nessuno, che con il referendum noi gli diamo in mano uno strumento in cui possono essere loro a decidere di migliorare le loro condizioni e di rimettere al centro la libertà delle persone in questo Paese"
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