PHOTO
Alla vigilia dei referendum abrogativi di giugno, che pongono al centro il tema cruciale del lavoro, Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, apre per la prima volta uno squarcio sulla propria storia personale e sindacale. Un racconto intimo che attraversa quattro decenni di trasformazioni nel mondo del lavoro e nella società italiana, intrecciando esperienze individuali e collettive.
“Uno dei motivi che mi ha spinto a scrivere questo libro – afferma Landini – è la crescente domanda di libertà che percepisco tra i giovani. Una libertà concreta, che non può essere rimandata né delegata, ma che nasce dalla lotta quotidiana per migliorare le condizioni di lavoro e superare la precarietà. Se riuscirò ad accendere nei ragazzi il desiderio di lottare per un futuro migliore, allora avrò raggiunto uno degli obiettivi che mi ero dato. Questo libro, con umiltà, vuole parlare soprattutto a loro.”
Il libro ripercorre il cammino di Landini: dall'infanzia a San Polo d’Enza, nella provincia di Reggio Emilia, al lavoro a 15 anni da apprendista saldatore, fino ai primi incarichi sindacali nella Fiom locale e regionale, per poi approdare ai vertici nazionali della CGIL. Un percorso segnato da momenti decisivi, aneddoti significativi e riflessioni personali, che si intreccia con la storia sociale e politica dell’Italia dagli anni Settanta a oggi.
Attraverso la sua voce, emergono le grandi sfide che hanno attraversato il mondo del lavoro: dalle lotte per i diritti sindacali alle vertenze emblematiche (come quella su Stellantis), dal rapporto con i diversi governi (Berlusconi, Prodi, Renzi, Conte, Draghi, Meloni) alla costruzione di un “sindacato di strada”, fondato su democrazia, autonomia e partecipazione attiva.
La narrazione tocca anche ferite ancora aperte della società italiana e propone uno sguardo critico ma costruttivo sui cambiamenti degli ultimi anni. In particolare, si sofferma sulla perdita di dignità del lavoro, conquistata con fatica nel secondo dopoguerra e progressivamente indebolita da riforme legislative discutibili. Proprio per questo, le iniziative referendarie rappresentano per Landini un’occasione concreta per invertire la rotta.
“Un’altra storia” non è solo un’autobiografia, ma un manifesto civile: un invito a riflettere, a partecipare, a credere che cambiare si può. E lo fa raccontando, con onestà e passione, la vita di uno dei protagonisti più autorevoli e coerenti del sindacalismo italiano contemporaneo.

