Quasi mille documenti, una negoziazione consolidata in molte realtà del Paese sui temi del sociale, sulle politiche fiscali e tariffarie, sulle politiche educative e dell’istruzione, la casa, i servizi di pubblica utilità, gli appalti. E tra i temi che stanno emergendo con più forza, l’integrazione, il disagio economico e quelli legati al genere. È il ritratto dell’ultimo anno raccontato nell’XI Rapporto sulla contrattazione sociale territoriale dell’Osservatorio FDV-Cgil-Spi, che è stato presentato oggi (30 giugno), nel corso dell’iniziativa “Dopo l’emergenza un welfare più forte per diritti universali”, promossa dalla Confederazione, dalla Fondazione Di Vittorio e dal Sindacato dei pensionati, trasmessa in diretta su Collettiva.it e sulla pagina Facebook della Cgil nazionale.“La nostra azione territoriale, vicino alla nostra gente, è ora ancora più importante: la situazione che ci viene consegnata dalla pandemia Covid-19 ha messo in evidenza le carenze strutturali del nostro sistema di welfare, e richiede a tutti noi uno sforzo straordinario aggiuntivo”. Così il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli, cui è stata affidata l’introduzione dell’iniziativa dopo la presentazione del Rapporto del ricercatore Beppe Di Serio. “Percorriamo un sentiero sconosciuto, in cui occorre da un lato arginare e superare definitivamente l’emergenza sanitaria e permettere all’Italia di ripartire in sicurezza, garantendo sostegno a famiglie, lavoratori e imprese per evitare che crescano ancor più disagio, disuguaglianze, disoccupazione e precarietà, dall’altro allargare l’orizzonte e ripensare il profilo dello sviluppo complessivo del Paese. E – sottolinea il dirigente sindacale – la contrattazione, che parte dall’analisi dei bisogni e del territorio per definire piattaforme precise in un processo di partecipazione e coinvolgimento, è uno strumento indispensabile per raggiungere questi obiettivi”.Ne hanno discusso, moderati dal coordinatore dell’Area Welfare della Cgil nazionale Nicola Marongiu, il segretario generale dello Spi Ivan Pedretti e i segretari generali di Fp Cgil e Flc Cgil, Serena Sorrentino e Francesco Sinopoli.Per Ghiselli è necessario “un profondo ripensamento dell’attuale sistema di welfare che, oltre a prevedere maggiori risorse finanziarie per le politiche sociali, deve avere come cardini fondamentali l’effettiva universalità del sistema di protezione sociale, in tutto il Paese e per tutti i cittadini sulla base dei livelli essenziali delle prestazioni, la programmazione e la partecipazione interistituzionale, ma soprattutto sociale”. È per questo indispensabile “recuperare la centralità del governo pubblico dei sistemi di protezione sociale e superare la frammentazione nelle competenze istituzionali”. Per il segretario confederale della Cgil “questa emergenza ha infatti fatto emergere ancora una volta un serio problema nei rapporti istituzionali e la necessità di ricostruire forme e modi di cooperazione e partecipazione che, ferme restando le competenze costituzionalmente riconosciute, metta le energie e le capacità presenti nei diversi livelli a sostegno di un progetto orientato al Paese e alle necessità delle persone”.Nodo, questo, su cui si è concentrata la tavola rotonda coordinata dal Presidente della Fondazione Di Vittorio Fulvio Fammoni, a cui hanno partecipato il Presidente della Conferenza delle Regioni e dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il Vice presidente Anci e sindaco di Pesaro Matteo Ricci e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. (Programma)Scarica i materiali• Nota di sintesi sulla contrattazione sociale e territoriale 2019• Slide della presentazione a cura di Beppe De Sario;• Articolo pubblicato su Collettiva.it 'Obiettivo: democrazia sociale'• Lo schema di relazione di Roberto Ghiselli - Segretario Confederale;• l paper della Fondazione Di Vittorio su Azione sindacale e contrattazione collettiva.
Iniziativa Cgil, FDV e Spi 'Dopo l’emergenza un welfare più forte per diritti universali'
30 giugno 2020 • 11:26