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Roma, 25 febbraio - “Accogliamo con soddisfazione la sentenza della Corte Costituzionale con la quale ha riconosciuto l’illegittimità parziale dell’articolo 55 della legge 184/83 e del secondo comma dell’art. 300 del codice civile”. Ad affermarlo il responsabile Ufficio Nuovi Diritti della Cgil nazionale Sandro Gallittu.
“Si tratta - spiega il dirigente sindacale - di norme che prevedono che nel caso di ‘adozione in casi particolari’ non si stabiliscano relazioni di parentela tra l’adottato e i parenti dell’adottante. Il ricorso è stato promosso dai legali dell’Associazione Famiglie Arcobaleno perché a quella norma fanno ricorso i genitori non biologici per riconoscere figli e figlie biologici del partner (la cosiddetta stepchild adoption)”.
Per Gallittu “ancora una volta si fa riferimento al superiore interesse del minore a una piena vita familiare e gli viene dunque finalmente riconosciuto il pieno diritto alla doppia genitorialità e alle relazioni legali con i parenti del genitore adottante”.
“Siamo di fronte, ovviamente, a una soluzione parziale e provvisoria perché pensiamo che il diritto di avere pienamente riconosciute entrambe le figure genitoriali deve essere garantito al momento della nascita attraverso la trascrizione di un atto che le recepisca. La sentenza di ieri, nell’assenza di una norma chiara in tal senso, va a rimediare a un vulnus particolarmente odioso perché consumato sulla vita di bambine e bambini a cui finora veniva negata la relazione di parentela con i propri fratelli e sorelle, zii e zie, nonne e nonni”, conclude il responsabile Ufficio Nuovi Diritti della Cgil nazionale Sandro Gallittu.