L'assemblea generale della CGIL, in occasione della Giornata mondiale per il lavoro dignitoso, ribadisce "che una pace universale e durevole può essere fondata soltanto sulla giustizia sociale" (articolo 1 dello statuto dell'OIL).

La giornata mondiale di quest’anno cade a un anno di distanza dall'atroce attentato terroristico di Hamas e dallo scoppio della guerra a Gaza, in cui sono state uccise decine di migliaia di civili, di cui oltre la metà bambini. Intanto, la guerra in Ucraina continua a provocare terrore e distruzione, i conflitti nel mondo sono in costante aumento e la minaccia nucleare si fa sempre più reale.

L’assemblea generale della CGIL esprime contrarietà e profonda preoccupazione per l'allargamento del conflitto in Cisgiordania, Libano, Iran e in altre aree del Medio Oriente e condanna l’astensione del Governo italiano sulla risoluzione ONU del 18 settembre 2024 e la decisione del Parlamento europeo di consentire l’uso di armi occidentali in territorio russo.

Chiediamo invece che l’Italia e l’UE riconoscano lo stato di Palestina, si impegnino nella promozione di una soluzione a due stati e di un percorso di de-escalation che salvaguardi le vite umane e metta al centro il diritto internazionale.

Ribadiamo, inoltre, la necessità di rispettare le disposizioni contenute nel parere della Corte Internazionale di Giustizia che ha stabilito che Israele deve adottare “tutte le misure in suo potere per prevenire e punire l’incitamento diretto e pubblico a commettere un genocidio” e i contenuti della Risoluzione ONU, ovvero: un cessate il fuoco permanente, porre fine nei prossimi 12 mesi agli insediamenti illegali nei territori occupati, la richiesta agli stati membri di astenersi dall'intraprendere rapporti economici o commerciali con Israele all’interno dei territori occupati, così come la fornitura o il trasferimento di armi e a consentire a pieno regime l’ingresso di aiuti umanitari.

Esprimiamo solidarietà nei confronti delle mobilitazioni di massa avvenute nei giorni scorsi e dello sciopero generale organizzato in Israele e vietato dal governo nazionalista e di estrema destra di Netanyahu ed esprimiamo ferma condanna per i ripetuti attacchi del governo di Israele nei confronti dell’ONU, nonché la decisione di definire persona non grata il segretario generale, a cui esprimiamo pieno supporto e solidarietà.

L’assemblea generale chiede l’immediato cessate il fuoco in Ucraina come a Gaza, il rispetto delle Convenzioni e degli accordi internazionali, del diritto internazionale ed umanitario e condanna ogni forma di violenza e di ritorsione nei confronti delle popolazioni civili, a partire dal rilascio immediato degli ostaggi israeliani e dei prigionieri di guerra.

Riteniamo inaccettabile la logica dell’economia di guerra, figlia delle politiche di austerità. Ci opporremo agli investimenti in armi - che possono già essere scomputati dal calcolo del debito - per adempiere alla richiesta della Nato di impegnare il 2,5% del PIL a scapito della spesa sociale e degli investimenti per creare lavoro e sviluppo.

La CGIL è fra le prime organizzazioni sindacali al mondo ad aver inviato aiuti umanitari nella striscia di Gaza e continuerà a sostenere il popolo, le lavoratrici e i lavoratori palestinesi, ucraini e coloro che in tutto il mondo pagano le conseguenze più gravi delle guerre e dei conflitti, mentre la ricchezza si concentra sempre più nelle mani di pochi, a partire dalle

multinazionali della guerra. La pace è inoltre precondizione per poter affrontare con efficacia la crisi climatica e ambientale.

L'assemblea generale impegna l'organizzazione a livello nazionale, europeo e internazionale - di concerto con le confederazioni europea e internazionale CES e CSI - a sostenere il multilateralismo, a partire dall’Organizzazione internazionale del lavoro, la diplomazia e il negoziato e a rifiutare con forza la logica del riarmo e della militarizzazione. Proponiamo che, in occasione dell’anno giubilare, si organizzi una mobilitazione sindacale internazionale per la pace e il lavoro dignitoso.

La difesa europea deve fondarsi sui valori di libertà e democrazia e ritrovare le motivazioni del conferimento del Premio Nobel per la Pace del 2012. La UE deve coltivare i propri valori fondanti, ovvero solidarietà, cooperazione, diritti, democrazia e una politica estera coesa improntata al dialogo tra le parti, al negoziato per costruire pace e sicurezza comune.

L'assemblea generale impegna tutta l'organizzazione a confermare e rilanciare le attività di assistenza alle vittime delle guerre, in stretta collaborazione con le reti e le coalizioni della società civile, attraverso la promozione di iniziative di cooperazione e di sostegno ai processi di democratizzazione, di difesa dei diritti e delle libertà di manifestare, a partire dalla giornata di mobilitazione nazionale “FERMIAMO LE GUERRE - Il tempo della pace è ora” , convocata insieme alle reti pacifiste per il prossimo sabato 26 ottobre 2024, che si svolgerà in modo diffuso su tutto il territorio italiano.

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The CGIL General Assembly Agenda for Peace

On the World Day for Decent Work, the CGIL General Assembly reaffirms "that universal and lasting peace can only be based on social justice" (Article 1 of the ILO Constitution).

This year's World Day comes one year after the heinous terrorist attack by Hamas and the outbreak of war in Gaza. Tens of thousands of civilians, more than half of them children, were killed. Meanwhile, the war in Ukraine continues to cause terror and destruction, conflicts around the world are on a steady rise, and the nuclear threat is becoming ever more real.

The CGIL General Assembly expresses its opposition and deep concern at the escalation of the conflict in the West Bank, Lebanon, Iran and other areas of the Middle East and condemns the abstention of the Italian government on the UN resolution of 18 September and the decision of the European Parliament to allow the use of Western weapons on Russian territory. Instead, we demand that Italy, and the EU recognise the State of Palestine, commit to promoting a twostate solution and a path of de-escalation that protects human life and puts international law at the centre.

We also reiterate the need to comply with the provisions of the International Court of Justice's opinion that Israel must take "all measures within its power to prevent and punish direct and

public incitement to genocide" and the contents of the UN resolution, namely a permanent ceasefire, an end to illegal settlements in the Occupied Territories within the next 12 months, a call on member states to refrain from economic or commercial dealings with Israel in the Occupied Territories, as well as the supply or transfer of weapons, and to allow full access for humanitarian aid.
We express our solidarity with the mass mobilisations that have taken place in recent days and the general strike organised in Israel and banned by Netanyahu's nationalist and far-right government, and we strongly condemn the repeated attacks by the Israeli government on the UN, as well as the decision to declare the Secretary General persona non grata, to whom we express our full support and solidarity.

The General Assembly calls for an immediate ceasefire in Ukraine as well as in Gaza, respect for international conventions and agreements, international and humanitarian law, and condemns all forms of violence and reprisal against the civilian populations and reiterates its call for the immediate release of Israeli hostages and prisoners of war. We find unacceptable the logic of the war economy, the child of austerity. We will oppose investment in arms - which can already be deducted from the debt calculation - to meet NATO’s demand for 2.5% of GDP at the expense of social spending and investment in job creation and development.

The CGIL was one of the first trade unions in the world to send humanitarian aid to Gaza and will continue to support the people, the Palestinian and Ukrainian workers and those around the world who pay the worst consequences of wars and conflicts, while wealth is increasingly concentrated in the hands of the few, starting with the multinational war corporations. Peace is also a precondition for effectively tackling the climate and environmental crises.

The General Assembly commits the organisation at national, European and international level - in conjunction with the European and international confederations ETUC and CIS - to support multilateralism, starting with the International Labour Organisation, diplomacy and negotiation, and to strongly reject the logic of rearmament and militarisation. We propose to organise an international trade union mobilisation for peace and decent work on the occasion of the Jubilee Year.
European defence must be based on the values of freedom and democracy and rediscover the motivation for the 2012 Nobel Peace Prize. The EU must cultivate its founding values of solidarity, cooperation, rights, democracy and a coherent foreign policy based on dialogue between parties, negotiations to build peace and common security.

The General Assembly commits the whole organisation, in close collaboration with civil society networks and coalitions, to confirm and re-launch activities to assist the victims of war, by promoting cooperation initiatives and support for democratisation processes, the defence of rights and the freedom to demonstrate, starting with the national mobilisation day "FERMiamo LE GUERRE - Il tempo della Pace è ora" (STOP WARS - The time for Peace is now), convened together with pacifist networks for next Saturday, 26 October 2024, which will be held throughout Italy.

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