Armando Pizzinato (Maniago, Pordenone, 1910 – Venezia, 2004)
Conseguito il diploma di maturità, si iscrive ai corsi di pittura di Virgilio Guidi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nelle opere degli esordi assume come punto di riferimento l’espressionismo di Gino Rossi. Nel 1933 espone in collettiva alla Galleria Il Milione di Milano (vi terrà una personale dieci anni più tardi). Tiene la prima personale alle Botteghe d’Arte a Venezia nel 1941.
Artista politicamente impegnato e attivo nella Resistenza, nel 1946 aderisce al Fronte Nuovo delle Arti, partecipando alla mostra dell’Alleanza della Cultura a Bologna (1947). Ancora nel 1946, insieme a Emilio Vedova, espone grandi pannelli sulla lotta partigiana alla Galleria dell’Arco a Palazzo delle Prigioni a Venezia. Tre anni dopo espone alla V Quadriennale di Roma (vi tornerà nel 1959 e nel 1986). Con lo scioglimento del gruppo, inizia a realizzare opere inseribili nel contesto del realismo di ispirazione socialista. Dal 1962 dipinge prevalentemente soggetti naturalistici cui aggiunge nel corso degli anni una particolare forza dinamica derivante da una più serrata sintesi compositiva. Nel 1948 espone alla Biennale di Venezia con una sala personale.
Alla rassegna lagunare tornerà ancora negli anni Cinquanta (XXVI e XXVII edizione) con gli artisti realisti e nel 1966 con una personale. Un anno più tardi l’Associazione degli Artisti dell’Urss organizza una sua antologica itinerante a Mosca, Leningrado, Berlino e Dresda. A quattro anni dalla partecipazione alla mostra Due decenni di eventi artistici in Italia 1950-1970 (Prato, Palazzo Pretorio) prende parte con alcune opere alla rassegna itinerante in Germania Italianische-realisten 1945-1974. Nel 1981 tiene un’antologica a Venezia. Tra le sue opere più celebri si segnalano il ciclo di affreschi della sala del Consiglio dell’Amministrazione Provinciale di Parma, eseguito tra 1953 e 1956, e il dipinto Un fantasma percorre l’Europa, esposto a Ca’ Pesaro.
(Andrea Romoli)
Spaccapietre, inizio anni Cinquanta del XX sec., olio su tavola, 189×76 cm
(Foto: Giuseppe Schiavinotto)
La liberazione di Venezia (Insurrezione a Venezia), 1952, olio su tela, 147,5x197 cm