Emilio Notte (Ceglie Messapica, Brindisi, 1891 – Napoli, 1982)
Giovanissimo si trasferisce al seguito della famiglia a Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino), dove frequenta il liceo e contemporaneamente l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Per le sue qualità artistiche gli viene concesso uno studio privato all’interno della stessa accademia. Nel capoluogo campano stabilisce contatti con Michele Cammarano.
Trasferitosi a Prato (1907), frequenta i corsi di De Carolis e Sartorio all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Le sue opere giovanili presentano tematiche socialmente impegnate in cui si palesa un linguaggio espressionista permeato da istanze socialiste. Diciottenne, prende parte alla Biennale di Venezia del 1909. Nello stesso periodo frequenta Soffici, Papini, Campana, Palazzeschi e i circoli intellettuali di Firenze e dei caffé più in vista della città. Nel 1912 scopre la pittura di Cézanne.
Prende parte alla Biennale di Venezia del 1916 (vi tornerà ad esporre ininterrottamente dal 1928 al 1936 e dal 1940 al 1948, nel ’42 con una sala personale). Stabilitosi a Venezia, tra il 1918 e il ’19 si reca spesso a Milano dove si trasferirà stabilmente nel 1919. Nel capoluogo lombardo entra in contatto con Margherita Sarfatti, Mario Sironi e numerosi artisti futuristi. Vincitore del Pensionato artistico, nel 1922 si reca a Roma e realizza opere di un realismo inedito dal tono «magico».
Nel corso dello stesso anno ottiene la Cattedra di Figura disegnata al Liceo Artistico di Roma. Dal 1924 al 1928 è docente all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tornato stabilmente a Napoli nel 1929, dal 1945 al 1961 è titolare della cattedra di Pittura della locale Accademia di Belle Arti. È presente alle Quadriennali di Roma dal 1931 al 1959. Nel corso degli anni Trenta affresca l’Auditorium della mostra d’Oltremare di Napoli. Nel decennio successivo l’interesse dell’artista spazia dagli impressionisti francesi a Picasso, passando per i muralisti messicani. Dalla fine degli anni Cinquanta si impongono nel suo lavoro stilemi espressionisti alla Nolde.
(Andrea Romoli)
Senza titolo, anni Settanta del XX sec., tecnica mista su carta, 45,5×60 cm
(Foto: Giuseppe Schiavinotto)