Gea Casolaro (Roma, 1965)

Fin dal 1994 espone in musei, spazi istituzionali e gallerie private in Italia e all’estero. Con un approccio vicino alle pratiche di sociologi e filosofi, utilizza i mezzi della contemporaneità per indagare la nostra relazione con le immagini, l’attualità, la società che ci circonda, i paesaggi urbani e le persone che li vivono: Human landscapes citando il titolo di una sua serie realizzata tra Berlino, Roma, Buenos Aires e Shanghai a partire dal 1997. O come i paesaggi del quartiere EUR, sinonimo di modernità negli anni ’60 e che per questo venne scelto da grandi registi italiani come Antonioni, Petri e Fellini come “co-protagonista” dei loro film (Visioni dell’EUR, 2002-2006).

Vince il Premio Suzzara nel 1996, partecipa nel 1998 agli incontri della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo a Sarajevo. È presente nel 2003 alla XIV Anteprima-Quadriennale di Napoli con una video-istallazione realizzata a Buenos Aires (Doppio sguardo, 2003) e nel 2008 alla XV Quadriennale al Palazzo delle Esposizioni di Roma con una video-istallazione in ricordo dei morti sul lavoro (Ai caduti di oggi, 2008).

Tra i suoi progetti più famosi ricordiamo: Maybe in Sarajevo del 1998, un omaggio poetico alla città incrocio di culture e religioni differenti, devastata da anni di guerra; il video Volver atrás para ir adelante girato a Buenos Aires nel 2003, durante la crisi economica, con riprese della vita di strada tra proteste, manifestazioni e passanti distratti, messi a confronto con i terribili eventi della dittatura degli anni ’70. Il video è stato presentato in diversi spazi e rassegne tra cui il Teatro India di Roma, le Festival International de Cinéma Vision du réel di Nyon in Svizzera, il Raid Project di Los Angeles e, nel 2007, il One World Berlin Filmfestival.

È del 2007 il progetto Permanente presenza commissionato dal Mart ed esposto in una mostra personale nel Museo di arte contemporanea di Trento e Rovereto. Nel 2010 la personale South presso The Gallery Apart di Roma con due lavori sulla percezione del paesaggio realizzati rispettivamente in Nuova Zelanda e in Francia, e nello stesso anno realizza l’immagine per la tessera della CGIL in occasione del 40º anniversario dello Statuto dei Lavoratori. Partecipa nel 2011 al Padiglione Italia nel mondo, in occasione della 54ª Biennale di Venezia all’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo in Francia, e nel 2012 al Festival Images di Vevey in Svizzera. Nel 2008 Gea Casolaro è stata artist in residence presso il New Pacific Studio Mont Bruce in Nuova Zelanda e nel 2009 presso La Cité Internationale des Arts di Parigi. Nel 2016 ha vinto il bando di concorso lanciato dal Comune di Casale Monferrato con l’opera Vivaio Eternot, realizzata all’interno del parco bonificato dall’eternit.


 

“Donne, una lotta senza tempo#1”, stampa fotografica montata su dibond con distanziatore, firmata sul retro, esemplare unico, cm. 65x70x2, 2024

“Donne, una lotta senza tempo#2”, stampa fotografica montata su dibond con distanziatore, firmata sul retro, esemplare unico, cm. 33x50x2, 2024.

“Donne, una lotta senza tempo#3”, stampa fotografica montata su dibond con distanziatore, firmata sul retro, esemplare unico, cm. 33x50x2, 2024.

Mille storie, una lotta #1, 2009, stampa fotografica a colori da digitale montata su pannello d’alluminio, tiratura unica, 49,3×73,8 cm

Mille storie, una lotta, #2, 2009, stampa fotografica a colori da digitale montata su pannello d’alluminio, tiratura unica, 30×44,4 cm

Mille storie, una lotta #3, 2009, stampa fotografica a colori da digitale montata su pannello d’alluminio, tiratura unica, 44,4x30 cm

Mille storie, una lotta #4, 2009, stampa fotografica a colori da digitale montata su pannello d’alluminio, tiratura unica, 44,4x30 cm

 Mille storie, una lotta #5, 2009, stampa fotografica a colori da digitale montata su pannello d’alluminio, tiratura unica, 30x44,4 cm

Sopra il nostro futuro #4, 2005, 4 stampe fotografiche a colori da digitale montate su pannello d’alluminio, tiratura unica, 60x80 cm