Ugo Castellani (Terni, 1890 – Terni, 1957)
Si avvia precocemente al lavoro in seguito alla prematura scomparsa del padre, abbandonando gli studi. La prima guerra mondiale e tristi vicissitudini familiari (perde la moglie nel 1919) ritardano la sua apparizione sulla scena artistica come pittore autonomo: i suoi, infatti, fino a quel momento sono per lo più lavori di restauro. Il suo primo olio datato è del 1926, mentre bisogna aspettare il 1930 per la partecipazione a una mostra di pittura: si tratta del Salone del paesaggio umbro per le feste centenarie di Lorenzo Maitani a Orvieto. Dal 1945 (data in cui fonda l’«Associazione liberi artisti» di cui è presidente) frequenta a Villa Massimo a Roma Leoncillo, Marino Mazzacurati, Mario Mafai, Roberto Melli, Giulio Turcato.
La sua presenza nella capitale si concretizza anche nella partecipazione a quattro Quadriennali, fra la seconda e la settima, saltando solo la sesta. Castellani, tuttavia, frequenta maggiormente l’ambiente umbro. Testimonianze di questa inclinazione sono la realizzazione della «Lega culturale umbra», lo stretto rapporto con pittori perugini (Romeo Mancini, Enzo Rossi, Enzo Brunori) e spoletini (Giuseppe De Gregorio, Piero Raspi, Filippo Marignoli, Bruno Toscano) e la serie di premi vinti fra il ’52 e il ’55, tra cui il «Premio per un’Umbria nuova» (1952), il «Premio Terni» (1952) e il «Premio Spoleto (1954). Il «Premio Spoleto» nella sua V edizione (1957) gli dedica una retrospettiva e un premio intitolato al suo nome. Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2000, il comune di Terni organizza a Palazzo di Primavera una grande mostra ontologica nella quale viene esposta anche l’opera presente nella collezione CGIL.
(Michela Santoro)
Operai che leggono, 1953, olio su masonite, 65×85 cm
(Foto: Giuseppe Schiavinotto)