Amélia Riera Toyos (Barcellona 1928 - Barcellona, 2019)

Frequenta la Scuola di Belle Arti a Barcellona. Negli anni Sessanta partecipa attivamente alla vita artistica catalana, fondando nel 1962 il gruppo «Ciclo de Arte Hoy», con cui allestisce Man (Muestras de Arte Nuevo) e il «Premio Internazionale del Disegno». Se anche il gruppo si scioglie qualche tempo dopo, l’artista continuerà per tutti gli anni Sessanta e Settanta a occuparsi delle iniziative legate a questa sigla.

La prima personale è del 1963 presso la Galleria Belarte. Nella seconda metà degli anni Sessanta la sua pittura si fa sempre più geometrica, solenne, quasi ieratica: gli elementi della figurazione, legati a fantasie erotiche e a scenari lugubri, sembrano accendersi di echi surrealisti. Nel 1966 riceve un premio al Salón Femenino de Arte Actual di Barcellona e tre anni dopo espone in Italia, alla Galleria Il Giorgio di Milano. Nello stesso periodo ottiene riconoscimenti pubblici anche con la produzione grafica (Premio del «Concorso di Arte Grafica di An­cora», 1968). All’inizio degli anni Ottanta si dedica all’illustrazione, con la pubblicazione dei poemi di Joan Perucho intitolata Poemas para un libro de estampas de Amélia Riera, del 1984.

Negli anni Novanta partecipa a importanti collettive che ne sanciscono la fama come artista catalana: Informalisme a Catalunya, del 1990, presso il Centro D’Art Santa Mónica, Barcello­na, Art Catalá Contemporanei del 1990, presso il Palau dels Reis de Maiorca di Palma di Maiorca, 17 Autors del 1993, presso la Tecla Sala dell’Hospitalet de Llobregat di Barcellona. Qui, tre anni dopo, è allestita una importante retrospettiva sull’artista. Le sue opere si trovano presso il Museo de Arte Moderno di Barcellona.
(c.c.)


Ex voto, 1968, olio su tela, 73,5×92 cm
(Foto: Giuseppe Schiavinotto)