Attilio Mangini (Genova, 1912 – Genova, 2004)
Nasce a Genova, dove da autodidatta si avvicina alla pittura e al disegno. Frequenta per due anni l’Accademia Ligustica di Belle Arti. Si avvicina alle tecniche della ceramica e si interessa alla grafica, che utilizza come illustratore. Nel 1950 espone alla Biennale di Venezia. Realizza la sua prima personale a Genova nel 1952 presso la Galleria Genova. Nei primi anni Cinquanta realizza opere a chiaro sfondo sociale, in cui approfondisce i contenuti attraverso un linguaggio espressionista. Rinuncia ben presto a questo tipo di pittura, lavorando, almeno dai primi anni Settanta, a soggetti appartenenti a un immaginario semplice, quasi fiabesco: paesaggi con figurine e piccoli uomini al centro di composizioni vuote, personaggi del circo, locomotive, marine e porti cittadini. Nel 1992 è allestita un’ampia antologica sull’artista, con un nucleo consistente di opere, presso il Museo Villa Croce di Genova.
(Chiara Caporilli)
L’ultimo morto dei cantieri maledetti, 1952, tempera su carta, 74×105,5 cm