Monica Pirone nasce a Roma, dove vive e svolge la sua attività di artista visuale.

Fa parte di Officinenove Studio, un collettivo di artisti che, dal 2015, sperimenta differenti tecniche: dalla scrittura alla pittura, dalla scenografia all’installazione, dalla performance al video.

Ha insegnato collaborando con il Carcere Minorile di Casal del Marmo, realizzando un murale e una performance con i detenuti; con il Centro Maree (Casa Internazionale delle Donne), insegnando disegno e pittura e sperimentando una tecnica appositamente creata per la riabilitazione psicologica individuale; ha partecipato a progetti a sostegno di Minori non Accompagnati, nelle scuole secondarie di primo grado; ha fondato una scuola di pittura e disegno nella provincia di Roma, attiva per sette anni; ha insegnato nei licei nell’ambito dei progetti scuola-lavoro, occupandosi di Teoria e Pratica della Street Art. Attualmente insegna discipline artistiche e storia dell’arte in una scuola per ragazzi dislessici e discalculici.

È stata scenografa in Rai – Radiotelevisione Italiana – per circa dieci anni, proseguendo poi la sua carriera nel Cinema, nel Teatro e nella Lirica per circa venticinque anni.

Per quattro anni è stata assistente dell’architetto Alfredo Galbani, sperimentatore e protagonista, negli anni Sessanta e Settanta, del gruppo Zero.

Ha vinto un premio nazionale al Senato, indetto dall’Ordine dei Giornalisti.

Espone in Italia e all’estero in diverse gallerie e musei e collabora, con incarichi istituzionali, alla diffusione dell’arte come linguaggio universale.

Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private e negli archivi di musei italiani e vengono menzionate in testi di street art e arte contemporanea.

Nel 2022 ha pubblicato il libro “A casa tutto bene” con Bordeaux Edizioni, una trasposizione letteraria in forma di diario della performance che ha presentato nelle Biblioteche di Roma per circa due anni, affrontando il delicato tema della violenza domestica.

Per un anno ha percorso l’Italia esponendo nelle fabbriche e portando la performance *Ad Alta Voce*, incentrata sui quattro articoli della Costituzione Italiana che tutelano le donne, e ha realizzato una mostra all’interno della catena di montaggio, dedicata ai diritti delle donne.

Nel 2024 ha partecipato alla Biennale Egiziana del Cairo e nel 2025 sarà nuovamente presente nel Padiglione Italia con un ciclo di opere su carta della serie “Le Parole che non conosco”, un affresco che racconta lo stato attuale della situazione politica mondiale.

I temi centrali della sua ricerca riguardano l’esplorazione del mondo femminile, con una forte attenzione ai diritti e alla parità di genere, che sono la sua forma di militanza sociale e politica ed il suo contributo alle problematiche che affliggono i nostri tempi. In generale, il suo lavoro si concentra sulle categorie più fragili e più esposte, utilizzando tutti gli strumenti espressivi possibili.

“Nell’arte non è importante come, ma cosa si vuole raccontare…”

“Non credo all’anima, ma nel caso del lavoro di Monica Pirone mi pare bella la metafora di James Hillman per cui pensare per immagini è “fare anima”. Il processo infatti che compie l’artista è un processo di progressivo riempimento di una serie di immagini che hanno già un loro senso nella sua

progettualità, ma che lei perfeziona, riempiendole appunto di “anima”, pennellata dopo pennellata, graffio dopo graffio, gesto dopo gesto. Difficile seguirla in questo cammino, perché è apparentemente molto veloce, a volte assume i caratteri di una corsa, quasi di un’urgenza, eppure ha sempre questa caratteristica di progressivo arricchimento. Nel fare l’opera sempre Pirone si misura con la tragicità del mondo, di cui si fa carico, se ne assume la responsabilità non solo morale, ma quasi fisica perché lei sente sulla pelle che questa tragicità dovrà diventare un oggetto.

Dovrà verificarsi nell’opera, dovrà passare dalla consapevolezza di un accadimento alla materialità di un’opera d’arte.

(Michela Becchis curatrice)

Mail: monika.pirone@gmail.com

Instagram: monica pirone official

Fb Monica Pirone - Monica Pirone Artista


Le parole che non conosco 

Tecnica mista, cm. 105X210, carta e stoffa montate su base in PVC piuma e lino grezzo in teca di legno e plexiglass