Pippo Giuseppe Consoli (Mascalucia, Catania, 1919 – Milano 2010)
Terminati gli studi classici, si laurea in Lettere, specializzandosi in Discipline Archeologiche e Storico-Artistiche. Rientrato in Italia dalla prigionia in Germania, nel 1948 espone alla Quadriennale di Roma (vi esporrà ancora nel 1953) e si trasferisce a Chieti, dove si dedica alla ceramica e alla terracotta senza trascurare la ricerca pittorica. Nel 1950, anno della sua prima personale che si tiene a Chieti, è tra gli artisti premiati a Suzzara. Due anni più tardi gli viene dedicata la prima mostra antologica a Catania. All’indomani della mostra milanese alla Galleria Apollinaire (1964), si stabilisce a Genova, dove si dedica alla scultura in ferro saldato. Dagli anni Settanta il suo impegno di storico dell’arte e direttore di musei si fa prevalente, implicando un progressivo diradamento delle mostre personali. Pittore realista, dal 1974 modifica radicalmente la sua maniera a favore di una figurazione, dal ricercato cromatismo, che in linea con le sue indagini passate pone al centro dell’attenzione la condizione umana, spesso raffigurata con visionaria crudezza espressiva.
(Andrea Romoli)
Portella della Ginestra, 1951, olio su masonite, 125×277 cm
(Foto: Alessandra Pedonesi e Aldo Cimaglia)