Ugo Attardi (Sori, Genova, 1923 – Roma, 2006)
Trasferitosi a Palermo al seguito della famiglia, si diploma al Liceo Artistico del capoluogo siciliano. Poco più che ventenne (1945), stabilisce la sua residenza a Roma per fare il pittore. Con Carla Accardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Concetto Maugeri, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato, nel 1947 dà vita al movimento di orientamento astratto «Forma 1» da cui presto prende le distanze.
Invitato alla Biennale di Venezia del 1952 e del 1954, nel 1956 intensifica la sua attività espositiva con mostre a Roma, Praga, Mosca, Los Angeles, Londra, Parigi, Berlino, New York. Nel 1961, con Alberto Gianquinto, Ennio Calabria, Piero Guccione, Fernando Farulli, Renzo Vespignani e i critici Antonio Del Guercio, Dario Micacchi e Duilio Morosini, fonda il gruppo «Il pro e il contro», confermando la linea della ricerca realista e di impegno sociale. Dal 1967, con l’opera Donna che cura un bambino ammalato, inizia a dedicarsi anche alla scultura. Quattro anni più tardi termina il grande gruppo scultoreo L’arrivo di Pizzarro e si aggiudica il «Premio Viareggio» per la narrativa con il romanzo L’erede selvaggio. A due anni dalla sua grande mostra antologica di Palazzo dei Diamanti a Ferrara (1976), viene nuovamente invitato alla Biennale di Venezia.
Nei primi anni Ottanta partecipa a importanti mostre a Milano (Rotonda di via Besana) e Parigi (Fiac e Galleria Faris). In occasione del quarantennale della Repubblica Italiana (1986), realizza il grande bassorilievo bronzeo Per la libertà, che viene collocato davanti alla sede centrale della Uil a Roma. Per il bicentenario della Rivoluzione Francese esegue il Vascello della Rivoluzione che sarà poi esposto prima al Pincio, a Roma, poi a Parigi e, infine, presso il Palazzo dello Sport di Roma. Nel 1997 installa l’opera monumentale Ulisse a Battery Park (New York). Tre anni più tardi presenta una mostra personale a Buenos Aires e un’altra a Cordoba (Argentina).
(Andrea Romoli)
Senza titolo, 1952, olio su tela, 72,3×92 cm
(Foto: Alessandra Pedonesi e Aldo Cimaglia)
Studio per una decorazione, s.d. (anni ’50 del XX sec.), carboncino e grafite su carta, 100×41 cm
(Foto: Giuseppe Schiavinotto)
Festa di popolo, s.d. (anni ’50 del XX sec.), carboncino e grafite su carta, 68×101 cm
(Foto: Giuseppe Schiavinotto)
Bozzetto per il manifesto del 90° della Cgil 1906-1996, 1996, tecnica mista su carta, 48×34 cm
(Foto: Giuseppe Schiavinotto)
In teatro, 1996, olio su tela, 70×50 cm
(Foto: Alessandra Pedonesi e Aldo Cimaglia)