Nell’ambito della campagna referendaria per il voto dell’8-9 giugno la Cgil ha condiviso con ARCI, CoNNGI, Dalla parte giusta della storia, Idem Network, Italiani Senza Cittadinanza, l’avvio di “Una Carovana per la Cittadinanza” che toccherà tutte le regioni.

La carovana partirà da Mantova, in piazzale della Polveriera, il 21 marzo alle ore 15:00, con una conferenza stampa e un’iniziativa per poi spostarsi, nei giorni successivi, in un percorso che toccherà molte altre città. Il percorso prevede il passaggio in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Veneto, FVG, Trentino, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Campania, Lazio.


Una carovana per la cittadinanza

Siamo persone, associazioni, movimenti, organizzazioni che hanno scelto di mettersi insieme e di attraversare l’Italia per promuovere il voto ai referendum sulla cittadinanza e sul lavoro. Per raccontare a tutto il Paese, dai piccoli centri alle grandi città, che votare 5 SI è un atto  rivoluzionario, l’inizio di un cambiamento che possiamo attivare direttamente senza alcuna delega e che migliorerà la vita di milioni di persone, di milioni di lavoratrici e lavoratori.

Garantire, in una fase di forte astensionismo, la possibilità a milioni di persone di esercitare il proprio diritto di voto è anche questo un atto rivoluzionario, il miglior modo per difendere la nostra democrazia e la nostra Costituzione, nell’ottantesimo anniversario della liberazione dal nazifascismo.

Il 21 marzo - il primo giorno di primavera, la data che nel mondo ricorda la lotta contro il razzismo - ci mettiamo in movimento in una Carovana per la Cittadinanza che coinvolgerà cittadine e cittadini, amministratori locali, artisti, sportivi e chiunque voglia partecipare e far sentire la propria voce.

La voce di chi ogni giorno sperimenta sulla propria pelle discriminazioni e gli effetti di un sistema economico e sociale che spinge ai margini sempre più persone, privandole di diritti fondamentali ma soprattutto del diritto di vivere una vita dignitosa.

Oggi abbiamo la responsabilità di tenere insieme lavoro, sicurezza, dignità, cittadinanza, democrazia, la lotta per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori con quella per il diritto alla cittadinanza. Diritto alla cura, diritto all’abitare, diritti civili, diritti ambientali, diritto alla pace: tutto si tiene insieme perché nessuno oggi si salva da solo e la risposta alle ingiustizie non può che essere collettiva, partecipata e solidale.

Nel nostro paese ogni anno muoiono 1000 persone sul lavoro e per questo abbiamo bisogno di rendere il lavoro più sicuro e abbiamo bisogno di cancellare le leggi che hanno reso le lavoratrici e i lavoratori, più poveri e precari. I referendum sul lavoro vogliono cambiare questo paese riconsegnando un lavoro stabile, sicuro, dignitoso, tutelato.

Nel nostro Paese da più di venti anni c’è una legge sulla cittadinanza che produce effetti negativi su centinaia di migliaia di persone che lavorano in Italia, che qui nascono, frequentano scuole e università e che sono costrette ad attendere dieci anni – ma spesso anche molto di più - per ottenere il diritto di vivere liberamente. Il referendum vuole ridurre questo periodo a cinque anni, permettendo così anche la trasmissione automatica della cittadinanza ai figli e figlie minorenni. Non è la migliore soluzione possibile ma è un primo passo che darà la possibilità a molte persone di sentirsi finalmente parte del Paese in cui vivono e per il quale contribuiscono ogni giorno.

Il nostro Paese sta già spingendo molti giovani a cercare lavoro all’estero e non possiamo permetterci di aggiungere a questo fenomeno di nuova emigrazione giovanile, anche una fuga dei giovani di origine straniera perché non si sentono a casa loro in Italia.

Per promuovere la partecipazione al referendum dell’8 e 9 giugno, con l’obiettivo di il quorum e di far vincere il SI, dovremo organizzarci, andando in strada, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nei luoghi della cura e della cultura, per confrontarsi e ascoltare più persone possibili, coinvolgendo le comunità locali, il mondo dell’associazionismo diffuso e del lavoro. È questo il senso della Carovana per la cittadinanza che inizia un viaggio per dare voce e visibilità a storie, istanze, testimonianze per costruire un futuro più giusto per tutt3.

Ci aspettano mesi di lavoro intenso in cui avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza, di tutto il nostro entusiasmo e di tutta la nostra forza.

ARCI, CGIL, CoNNGI, Dalla parte giusta della storia, Idem Network, Italiani Senza Cittadinanza


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