La Carta per i diritti universali del lavoro (testo integrale – commentario) è la riscrittura del diritto del lavoro in nome di un principio di uguaglianza che travalichi le diverse forme e tipologie nelle quali esso si è diversificato e frammentato negli anni. Tutta la Cgil è impegnata in un grande confronto che mette al centro le tutele dei lavoratori, in questi anni attaccate e indebolite da un pervicace processo di destrutturazione. Le tutele di tutti, non solo dei subordinati pubblici e privati; la Cgil parla anche a tutta la galassia dei lavoratori parasubordinati, veri o finti autonomi, a professionisti e atipici, flessibili, precari, discontinui.
La Cgil presenta dunque la Carta, un testo composto da 97 articoli, proponendo un progetto di una legge di iniziativa popolare, ovvero del nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, che estenda diritti a chi non ne ha e li riscriva per tutti alla luce dei grandi cambiamenti di questi anni, rovesciando l’idea che sia l’impresa, il soggetto più forte, a determinare le condizioni di chi lavora, il soggetto più debole. E i diritti fondamentali sono variegati, vanno dal compenso equo e proporzionato alla libertà di espressione, dal diritto alla sicurezza al diritto al riposo, ma anche alle pari opportunità e alla formazione permanente, un aggiornamento costante di saperi e competenze. La ridefinizione dei principi universali, le norme legislative che diano efficacia generale alla contrattazione in base a regole di democrazia e rappresentanza valide per tutti, la riscrittura dei contratti di lavoro sono i tre pilastri della proposta di legge a sostegno della quale sarà avviata una raccolta di firme.
Intanto la Cgil ne discute con la propria base, in uno straordinario processo di confronto e consultazione con gli iscritti ai quali chiede di esprimersi sul progetto attraverso migliaia di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori. Le assemblee proseguiranno fino al 19 marzo, dopo di che le opinioni degli iscritti saranno verbalizzate e certificate (verbale). Saranno chiamati ad esprimersi anche sull’abrogazione di specifiche norme in contrasto ai principi di tutela dei diritti universali, contenute in molte delle leggi sul lavoro approvate negli anni.
“Abbiamo bisogno tutti di avere la forza di reagire a una stagione che ha generato un po’ di rassegnazione”. Ha detto il segretario generale Susanna Camusso presentando il progetto e l’avvio della campagna nella conferenza stampa (foto – audio) del 18 gennaio davanti alla stazione Termini a Roma. Inizia “una stagione di mobilitazione straordinaria con l’idea che al termine di questa campagna partirà la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare. Servono forza ed energia e per questo chiamiamo alla grande consultazione degli iscritti Cgil che preparerà la mobilitazione necessaria a lanciare questa proposta nel Paese”.
La Cgil non guarda indietro dunque, a stagioni ormai finite ma, con proposte precise e concrete, getta lo sguardo su un futuro in cui il nuovo modo di essere del lavoro non cancelli diritti e rispetto per i lavoratori.
Perché il lavoro continui ad essere un patrimonio di dignità. (manifesto)
Perché il lavoro continui ad essere un patrimonio di libertà. (manifesto)