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La rimodulazione dell'IRPEF proposta dal Governo non risponde ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori dei pensionati e delle pensionate.
L’85% delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati hanno un reddito che non supera i 35.000 euro.
Le risorse vanno tutte utilizzate per aumentare le detrazioni per i redditi da lavoro dipendente e da pensione e per prevedere la decontribuzione almeno fino a 20.000 euro.
E' sbagliato il taglio dell'IRAP che sostiene il Servizio sanitario nazionale, a livello regionale. Il costo di questo taglio ricadrà sulla fiscalità generale e quindi ancora su dipendenti e pensionati.
È necessaria una svolta nella lotta all’evasione e all’elusione fiscale e contributiva. Ogni anno mancano all’appello oltre 110 miliardi di euro.
Abbiamo chiesto al Governo di recuperare 30 miliardi all'anno per i prossimi tre anni.
Continuiamo la mobilitazione per un fisco più equo, progressivo, che sostenga i redditi di lavoratrici e lavoratori, pensionati e pensionate, famiglie a basso reddito, giovani, precari, donne, lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione. Dopo quasi due anni di crisi pandemica un intervento a favore di queste categorie è dovuto.
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