PHOTO
Roma, 29 aprile - “L'allarme dell'OMS è fin troppo chiaro: il cappio esercitato dai brevetti sui vaccini si estende anche ai farmaci anti Covid-19; vi è il concreto rischio di condannare a morte le popolazioni di intere aree del mondo, materialmente impossibilitate ad accedere alle terapie per i costi esorbitanti e non solo. Il WTO deve approvare nella riunione di giugno la sospensione temporanea dei brevetti, senza se e senza ma, come chiesto da ottobre 2020 da India e Sudafrica. Qualunque altro 'patteggiamento' sarebbe del tutto inutile e dannoso”. Così il Comitato italiano della campagna europea 'Nessun profitto sulla pandemia', di cui la Cgil fa parte, torna ad avanzare le richieste di Right2cure all'Organizzazione Mondiale del Commercio.
Il mix di farmaci Paxlovid, prodotto da Pfizer, è raccomandato dall'OMS come migliore terapia contro il Covid-19 in pazienti ad alto rischio. Ma, spiega il Comitato nel comunicato che inviamo in allegato, "di fatto la cura è pressoché impossibile per i Paesi a basso reddito a causa dei prezzi e del condizionamento dei brevetti". Inoltre "può essere somministrato solo quando la malattia è nelle sue fasi iniziali; quindi occorre un test rapido e accurato. Ma nei paesi a basso reddito il tasso medio giornaliero di tamponi è di un ottantesimo di quello dei paesi ad alto reddito. Impossibile fare diagnosi precoci".
"Il coronavirus gira 'indisturbato' in varie aree del pianeta, prive di vaccini e di cure, e torna da noi ricreando gravi focolai infettivi". Per la Campagna Right2cure "non c'è davvero più tempo da perdere: la riunione del WTO di giugno è l’ultima possibilità".
Per firmare online l’ICE eci.ec.europa.eu
→ il comunicato stampa del Comitato Italiano per l'Iniziativa dei Cittadini Europei “Diritto alla cura. Nessun profitto sulla pandemia”