Il 14 maggio scorso l’ECOFIN ha dato il via libera definitivo all’ultima versione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia, costituita dalla decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea 9399/24 del 7 maggio e dal relativo allegato del 2 maggio 2024.

Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che recepisce il nuovo piano programmatico con la ripartizione delle risorse e l’indicazione delle amministrazioni titolari, è alla registrazione della Corte dei conti e sarà reso noto in tempi brevi. Nel mese di luglio è prevista la pubblicazione sul sito istituzionale di Italia.

Domani di dati più analitici sullo stato di attuazione del Piano. A tal proposito, il decreto-legge 19/24 impone ai soggetti attuatori di aggiornare entro il 3 giugno 2024 il cronoprogramma procedurale e finanziario di ciascun programma e intervento, con l’indicazione dello stato di avanzamento e dei pagamenti al 1° maggio 2024.

La CGIL ha già espresso una valutazione negativa sul metodo e sul merito riguardo le scelte operate dal Governo.

Ricordiamo che il PNRR, approvato con decisione di esecuzione del 13 luglio 2021, è stato modificato con le decisioni del 12 settembre 2023 e dell’8 dicembre 2023.

In attesa della pubblicazione dei documenti ufficiali, e al fine di fornire tempestivamente strumenti di orientamento, inviamo alcune tabelle che sintetizzano il nuovo piano finanziario riprogrammato. La sintesi è alla data del 30 aprile 2024 e non tiene conto delle modifiche, poco rilevanti da un punto di vista finanziario, dell’ultimissima versione del PNRR.

Le tabelle riguardano:

1. il quadro finanziario riprogrammato con l’indicazione delle amministrazioni titolari;

2. il quadro finanziario riprogrammato con l’indicazione del contributo alla transizione verde e a quella digitale in conformità a quanto previsto dalla normativa comunitaria.

Nelle tabelle 2a e 2b sono indicati i campi di intervento relativi al clima e al digitale;

3. il quadro finanziario riprogrammato confrontato con gli importi precedenti.

Questi strumenti di lavoro saranno aggiornati con le ulteriori disposizioni normative in fase di emanazione.

Per la corretta lettura dei documenti occorre tenere presente alcune avvertenze:  

→ l’importo complessivo del Piano (194,415 miliardi di euro) è superiore al contributo finanziario massimo aggiornato disponibile per l'Italia (194,381 miliardi di euro). Il nostro Paese si è comunque impegnato a garantire la copertura di tutte le misure a partire da quelle che contribuiscono alla transizione verde e a quella digitale;

→ la riga su sfondo blu indica l’importo complessivo di una Missione, la riga su sfondo giallo l’importo di una Componente. Sono evidenziati sia gli investimenti e le riforme introdotte ex novo, sia le sub misure facenti parte di investimenti e/o riforme;

→ nella tabella di confronto non sono riportate le misure totalmente definanziate. Tuttavia, viene indicato l’importo totale del precedente quadro finanziario a livello di Missione o di Componente o di singolo investimento.

Di seguito segnaliamo nuovamente alcuni dei definanziamenti più significativi:

  •  (Missione 2 Componente 2) “Promozione impianti innovativi (incluso offshore)”: - 675 milioni di euro;
  •  (Missione 2 Componente 4) Investimento 2.2 “Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni”: - 6 miliardi di euro;
  •  (Missione 5 Componente 3) Investimento 1.1 “Aree interne – Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità”: - 725 milioni di euro;
  •  (Missione 5 Componente 3) Investimento 2 “Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie”: - 300 milioni di euro.

Di seguito la tabella di sintesi di raffronto tra il precedente quadro finanziario e quello aggiornato al 30 aprile 2024.