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Roma, 10 aprile - “Condanniamo con forza la decisione da parte delle nostre rappresentanze diplomatiche in Francia di non volere considerare festività il 25 aprile e, conseguentemente, di obbligare le lavoratrici e i lavoratori delle nostre rappresentanze diplomatiche a lavorare durante la giornata della liberazione dal nazifascismo. È la prima volta che accade una cosa del genere ed è il peggior messaggio possibile dato che quest’anno si celebrano gli 80 anni dalla Liberazione”. È quanto dichiarano, in una nota, Cgil nazionale e Fp Cgil.
“In un momento storico in cui i nazionalismi, i populismi e l’estrema destra cavalcano il crescente disagio, le sempre più forti diseguaglianze, decisioni come queste - sottolineano Cgil e Fp Cgil - rischiano di minare l’importanza del giorno che ha consentito a tutte le italiani e gli italiani di essere liberi e di vivere in una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. “Sarebbe stato inoltre quantomeno opportuno - proseguono Cgil e Fp Cgil - che una decisione come questa fosse presa a seguito di un confronto con le lavoratrici e i lavoratori al fine di ricercare il giusto equilibrio fra le festività italiane e quelle del Paese ospitante”.
“Esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutte le lavoratrici e i lavoratori all’estero che il 25 aprile festeggeranno insieme a noi in Italia e all’estero la liberazione dal nazifascismo e chiediamo la revoca di questi provvedimenti. Facciamo appello al Ministro degli Esteri Tajani affinché svolga gli opportuni approfondimenti e chiarisca che il 25 aprile è la festa di tutte le italiane e di tutti gli italiani in Italia e all’estero”, concludono Cgil e Fp Cgil.
COMUNICATO STAMPA CGIL NAZIONALE - FP CGIL