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Roma, 30 settembre - "Le donne rivendicano con forza il diritto all’aborto libero e sicuro, a tutela della loro salute nel rispetto della loro libertà di scelta, come prevede una legge dello Stato conquistata con le loro lotte e la loro determinazione. Continueremo a difendere con forza la Legge 194/78 e soprattutto continueremo a batterci perché la stessa possa avere piena ed effettiva applicazione in ogni territorio del Paese". È quanto dichiarano in una nota la Cgil nazionale e la Funzione Pubblica Cgil.
"A distanza di 46 anni dall’entrata in vigore della legge, l’interruzione volontaria di gravidanza è ancora per molte donne un percorso a ostacoli, anche a causa dell’elevato numero di obiettori di coscienza", sottolineano Confederazione e Categoria.
"Nel sostenere da sempre l’importanza di una scelta libera e consapevole in cui l’ultima parola spetta solo alle donne, scelta che merita il rispetto di tutti, - proseguono - contrastiamo la cultura della colpevolizzazione così come la criminalizzazione di chi, con il proprio lavoro, opera per dare concreta attuazione ad una legge dello Stato che garantisce il diritto all’aborto libero e sicuro".
"Pertanto, - concludono Cgil e Fp - rimarchiamo il valore, la professionalità e la deontologia del personale sanitario, a partire dai medici non obiettori, il cui lavoro garantisce la cura, la salute, la sicurezza e la libertà delle donne".