Roma, 12 dicembre - “Il via libera della Corte di cassazione al quesito totalmente abrogativo della legge Calderoli è positivo innanzitutto per le cittadine e i cittadini italiani. Su un disegno di questa portata la via maestra è un referendum che consenta al corpo elettorale di esprimere la sua opinione”. Lo afferma, in una nota, il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari.

“La sentenza della Corte costituzionale - prosegue il dirigente sindacale - ha sanzionato pesantemente l’Autonomia differenziata, come disegnata dal Governo. Ma, a nostro avviso, quella legge può ancora produrre molti danni alla tenuta e alla coesione del Paese, aumentando ulteriormente diseguaglianze sociali e divari territoriali, oltre a compromettere le prospettive dell’intera economia italiana”.

Per il segretario confederale: “Questo progetto ha, fin dal 2017, anno in cui furono celebrati i referendum consultivi in Veneto e in Lombardia, un impianto antiunitario e antistorico, e così continua ad essere interpretato dai suoi ideatori. È questa impostazione che ha spinto il comitato promotore a predisporre un quesito totalmente abrogativo, che ha raccolto ben 1,3 milioni di sottoscrizioni”.

“Come abbiamo fatto in questo passaggio, porteremo le nostre ragioni anche di fronte alla Corte costituzionale, che - aggiunge Ferrari - dovrà esprimersi a gennaio sull’ammissibilità della nostra richiesta. Ci auguriamo un esito positivo, in modo da poter celebrare, la prossima primavera, una vera e propria festa della democrazia, in cui le italiane e gli italiani possano determinare una svolta non solo su questo tema, ma anche dicendo basta alla precarietà e all’insicurezza sul lavoro e dotando, finalmente, l’Italia di una legge civile sulla cittadinanza”, conclude il segretario confederale.

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