Roma, 27 settembre - “L’impianto del cosiddetto 'bonus Natale' è discriminatorio. Lo confermano l’annunciato passaggio finale in Commissione e le dichiarazioni inequivocabili del Viceministro all’Economia. Il Parlamento modifichi questa misura”. Così la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi.

“Ribadiamo in primis la netta e più volte sottolineata contrarietà alla politica dei bonus, mance distribuite qua e là a meri fini clientelari ed elettoralistici che non consentono in alcun modo alle lavoratrici e ai lavoratori di programmare il proprio futuro”, sostiene la dirigente sindacale. “Si tratta di somme che ben potrebbero essere destinate a strumenti strutturali che consentirebbero di poter far conto su queste erogazioni anche per gli anni a venire”.

“La modalità di erogazione di dette somme - prosegue - esclude ancora una volta il lavoro non dipendente e soprattutto le persone incapienti che più di qualunque altra categoria avrebbero necessità e diritto a erogazioni aggiuntive”.

“In ultimo - aggiunge la segretaria confederale della Cgil - arriva la conferma dell’esclusione delle famiglie di fatto e/o senza figli: un modo per ribadire l’estromissione di qualunque modello familiare non corrispondente a quello che ha in mente il Governo come unico possibile e una sorta di tassa sul celibato all’incontrario che evidentemente suscita notevole fascinazione sugli esponenti dell’attuale Esecutivo, stante la provenienza ideologica di questo genere di misure dal loro Pantheon di riferimento”.

Barbaresi conclude chiedendo “che prima dell’approvazione in Aula venga totalmente ripensata la misura e vengano meno le discriminazioni segnalate”.