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Roma, 23 febbraio - “Parole sconcertanti quelle pronunciate ieri dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel corso del question time alla Camera dei Deputati. Il fondo affitti e morosità incolpevole non può essere azzerato e non può essere definito un “intervento spot, un bonus”, e intanto annuncia un Piano casa di cui però non conosciamo contenuti, risorse, tempi”. È quanto dichiarano, in una nota, Cgil e Sunia.
“In un momento storico di crescita della povertà, il venir meno dei contributi per l’affitto e la morosità incolpevole produrrà sicuramente - prosegue la Confederazione e il sindacato degli inquilini - un forte incremento degli sfratti per morosità (circa 70mila ad oggi) con richieste di esecuzioni. Una situazione allarmante”. “Le Regioni e i Comuni, citati dal Ministro Salvini come soggetti da coinvolgere, sono privati - e loro stessi lo denunciano - di un finanziamento necessario per far fronte alle gravi situazioni di disagio abitativo. Una condizione - proseguono Cgil e Sunia - su cui grava l’aumento dell’inflazione, dei tassi di interesse, dei canoni di affitto. Per quest’anno, presso gli sportelli comunali non sarà possibile presentare domande per tale fondo, non ci saranno aiuti per le famiglie che sino al 2022 ne hanno beneficiato e per le amministrazioni locali che si troveranno a fronteggiare questa situazione senza adeguati strumenti e risorse”.
Inoltre, per Cgil e Sunia “un Piano Casa è sicuramente condivisibile, ma deve prevedere azioni diversificate in base ai bisogni, sul campo fiscale, di programmazione economica, deve guardare anche al patrimonio non utilizzato e prevedere processi rigenerativi, in Italia si stimano 10 milioni di alloggi non occupati. In questo quadro, come avviene in molti Paesi europei, il sostegno al reddito attraverso un fondo di sostegno all’affitto rappresenta una misura integrante e indispensabile per una politica della casa”.
“Infine, torniamo a chiedere un incontro al Ministro delle Infrastrutture e a sollecitare l’attivazione dell’Osservatorio per le politiche abitative, previsto dalla legge 431 del 1998, ma istituito solo lo scorso anno e non ancora operativo”, concludono Cgil e Sunia.