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Roma, 13 febbraio - “Il Governo e la maggioranza parlamentare ha bocciato l’emendamento al decreto mille proroghe che avrebbe consentito alle aziende di edilizia pubblica (Iacp o ex Iacp) di avere più tempo per usufruire del Superbonus edilizio del 110%. Non c’è tempo da perdere, riteniamo che occorra intervenire subito sul patrimonio edilizio pubblico non solo per risparmiare energia, ma anche per far vivere in alloggi sicuri le famiglie”. Lo affermano, in una nota, Cgil nazionale e Sunia.
“Il patrimonio di edilizia pubblica conta nel nostro Paese oltre un milione di alloggi, il 90% del quale - sottolineano Cgil e Sunia - necessita di interventi di efficientamento energetico e consolidamento statico”. “I tempi burocratici che le pubbliche amministrazioni hanno dovuto affrontare - aggiungono la Confederazione e il sindacato nazionale inquilini - non hanno consentito, a quasi tutti gli enti di gestione del patrimonio, di iniziare i lavori. Molte gare d’appalto sono state avviate e la decisione del Governo e della sua maggioranza non consentirà di portarle a termine. Le famiglie continueranno a vivere in case con classe energetica G e di conseguenza a pagare costi dei servizi energetici non sopportabili per la loro condizione economica”.
“Il Governo - proseguono Cgil e Sunia - parla di transizione ecologica e di risparmi energetici e non fa nulla affinché il patrimonio edilizio pubblico sia da esempio e guida al risparmio. Chiediamo quindi a Governo e Parlamento di ripristinare il bonus edilizio del 110% esclusivamente per gli immobili di edilizia pubblica quale strumento di programmazione, rigenerazione e di riqualificazione energetica dei quartieri popolari, ricordiamo che il 70% del patrimonio pubblico è stato realizzato prima delle norme edilizie sulle caratteristiche del cemento armato. Non bisogna sottovalutare che il nostro territorio è ad alto rischio sismico e climatico e gli ingenti danni, subiti in termine di vite ed economici, degli ultimi anni, sono purtroppo sotto gli occhi di tutti”, concludono Cgil e Sunia.