Roma, 7 ottobre - “In occasione della Giornata mondiale per il lavoro dignitoso, mentre l’autoritarismo e l’escalation dei conflitti militari devastano la vita delle persone, delle lavoratrici e lavoratori, chiediamo, insieme alla Confederazione sindacale internazionale, pace e democrazia”. Così, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Maria Grazia Gabrielli, che aggiunge: “Senza pace non può esserci giustizia sociale e senza giustizia sociale la pace non può durare”.

“Il lavoro dignitoso - prosegue la dirigente sindacale - è il pilastro fondamentale per un mercato del lavoro equo, inclusivo, accessibile e per una società giusta e socialmente coesa. Purtroppo però - sottolinea Gabrielli - questo pilastro, nel nostro Paese, viene eroso continuamente dal Governo, a partire dal cosiddetto dl lavoro del 2023. E ora con il collegato lavoro si continua con una sempre più marcata flessibilizzazione e precarizzazione: si liberalizzano i contratti in somministrazione, si amplia il lavoro stagionale senza regole, si favoriscono deroghe fiscali sui contratti misti che incentivano il lavoro autonomo e part time”. “Intanto, voglio ricordare - aggiunge Gabrielli - che, nei settori pubblici e privati, aumentano: i part time involontari (oltre 4 mln), i contratti a termine, in somministrazione, gli stagionali, i contratti a chiamata, gli stage, i tirocini (spesso non genuini), i voucher, il lavoro autonomo con o senza partita iva, e oltre 3 mln sono i numeri del lavoro sommerso, lavoro nero e irregolare dove l’assenza di regole e lo sfruttamento ledono dignità e libertà delle persone”.

“Occorrono investimenti concreti in formazione, sicurezza sul lavoro e diritti universali, per restituire dignità e futuro a lavoratrici e lavoratori, disoccupati e neet. Basta con misure che alimentano una spirale di disuguaglianze, sfruttamento e precarietà che pesano ancora di più sulle persone più vulnerabili. In questa direzione - conclude Gabrielli - continueremo la nostra azione sindacale nei luoghi di lavoro, con i quattro referendum sul lavoro e con le nostre proposte. E domani, insieme alla Uil, saremo al Pantheon, in piazza della Rotonda, a partire dalle ore 14.30, per dire no al Collegato lavoro che sarà in votazione alla Camera”.

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