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Roma, 28 luglio - “Non parteciperemo alla Cop27 che si svolgerà il prossimo novembre a Sharm el Sheikh. È inaccettabile che la conferenza Onu sul clima si svolga sotto la presidenza del governo egiziano che garantisce impunità a chi ha torturato e ucciso Giulio Regeni, ha detenuto Patrick Zaki, così come tantissimi altri attivisti, solo per aver manifestato le proprie idee”. È quanto si legge in una nota della Cgil nazionale.
“In Egitto - afferma la Confederazione - non sono garantiti i diritti di libertà d’espressione, riunione e protesta pacifica, il Paese è soggetto a un clima di repressione, anche con l’uso della forza, e di criminalizzazione delle proteste. I sindacati indipendenti sono fortemente ostacolati nel libero esercizio della libertà di organizzazione sindacale e la legge nazionale che regola il diritto di sciopero e la libertà sindacale viola le Convenzioni Oil C87 e C98”.
“Per questo, porteremo avanti in altre sedi e in altri luoghi, con tutte quelle organizzazioni, movimenti e attivisti che condividono i nostri valori, l’impegno per affermare il diritto alla giustizia sociale, climatica, al rispetto dei diritti umani e del lavoro, alla piena e buona occupazione e per la partecipazione attiva e democratica. Questa decisione ci sembra doverosa nel rispetto - conclude il sindacato di corso d’Italia - della memoria di Giulio Regeni e di tutti gli altri attivisti detenuti ingiustamente”.