Roma, 26 novembre - “Le modifiche proposte dal Governo al Codice degli Appalti rischiano di indebolire fortemente la corretta applicazione dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro firmati dalle organizzazioni realmente rappresentative, a danno di lavoratori e imprese serie”. Così Alessandro Genovesi, Responsabile Contrattazione inclusiva, appalti e lavoro nero della Cgil Nazionale, al termine dell’audizione di oggi alla VIII Commissione Ambiente e Territorio della Camera dei deputati in materia di riforma del Codice.

Per il dirigente sindacale: “Siamo al mercato delle vacche per cui si potranno applicare Ccnl con meno tutele e salari più bassi rispetto a prima e a fronte anche dello stesso lavoro o ancora saranno legittimi Ccnl firmati da organizzazioni con pochi o nessun associato, sottoscritti solo per risparmiare e fare dumping”. “Le modifiche proposte, infatti, inseriscono tante di quelle variabili che, se non modificate o cancellate, porteranno caos e dumping contrattuale, secondo le peggiori pratiche del mercato privato, in quello che è un settore alimentato da risorse pubbliche (circa 200 miliardi di euro l’anno), e che dovrebbero essere una ‘leva industriale’ per far crescere qualità, dimensione di impresa, valore aggiunto nei diversi settori produttivi, oltre che garantire il massimo delle tutele economiche e normative, orientando in meglio l’intero assetto delle relazioni industriali e non in peggio”.

Per Genovesi “tra le modifiche più pericolose proposte dal Governo: il rinvio ai codici Ateco per indicare i Ccnl da applicare e non alla reale attività svolta; equivalenze automatiche tra Ccnl, che hanno però tutele economiche e normative diverse e in molti casi inferiori, criteri così vaghi per definire la reale rappresentatività dei soggetti firmatari; l’indebolimento delle clausole sociali e dell’obbligo di applicare lo stesso Ccnl tra lavoratori in appalto e lavoratori in subappalto”. “Siamo in presenza - avverte Genovesi - non solo di una palese violazione dei principi e delle tutele previste dalla legge delega 78/2022 e dall’attuale Codice, ma di un attacco ai lavoratori e alle loro organizzazioni senza precedenti che renderanno anche più difficile il compito delle Stazioni Appalti e delle pubbliche amministrazioni, con un’esplosione di contenziosi e vertenze”.

“Il Governo si fermi come sostanzialmente chiesto oggi da tutte le organizzazioni sindacali ascoltate in Commissione alla Camera e apra un tavolo di confronto serio con le organizzazioni realmente rappresentative, assumendo la qualità e la difesa dei salari, dei diritti dei lavoratori, della salute e sicurezza come stella polare, senza cedere - conclude Genovesi - alle pressioni di lobbisti, consulenti vari, sindacati gialli”.