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Roma 1 ottobre - “Con il collegato Lavoro si cancella completamente la dignità e la qualità del lavoro. Se verrà approvato aumenterà la precarietà e cresceranno i contratti poveri e di breve durata”. Lo afferma la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli, in occasione della discussione e votazione del ddl Lavoro oggi alla Camera.
“Ancora una volta - prosegue la dirigente sindacale - il Governo e la maggioranza parlamentare intervengono sul lavoro in maniera disorganica e dannosa, senza aprire un confronto con i sindacati”. “Con i fatti - aggiunge Gabrielli - smentiscono ogni annuncio: nei mesi si sono susseguite dichiarazioni sulla necessità di risolvere le condizioni di difficoltà e disuguaglianza che vivono giovani, neet, donne, e ora con il collegato lavoro si interviene addirittura peggiorando i problemi strutturali del mercato del lavoro”.
“La Calderone - incalza la segretaria confederale - parla di “cultura del lavoro”, ma non dà risposte: ai giovani che ogni anno lasciano il Paese per assenza di prospettive, ai lavoratori autonomi che non hanno ancora un riferimento chiaro sull’equo compenso, ai part time involontari nelle diverse forme, ai lavoratori discontinui e a tutti coloro che sono ostaggi del lavoro nero e irregolare”.
“Il Governo, in continuità con il cosiddetto decreto Lavoro, con il quale aveva già liberalizzato i contratti a termine, continua a favorire la precarietà attraverso sia la possibilità di utilizzare, senza limiti e vincoli, i contratti in somministrazione a tempo determinato e indeterminato, che attraverso l’estensione, inaccettabile, dell’uso dei contratti stagionali e di tutte le deroghe connesse rispetto alla norma generale dei contratti a termine”. “Inoltre - continua la segretaria confederale - indebolendo le clausole di tutela per il contrasto al lavoro autonomo non genuino nei contratti misti, con gli accordi di prossimità e la certificazione degli stessi, introducendo l’unico contratto di apprendistato duale ed equiparando l’assenza ingiustificata del lavoratore alle dimissione volontarie, si promuove solo un lavoro instabile e non di qualità”.
“C’è un’unica strada se davvero si vuole garantire un’occupazione stabile, dignitosa, sicura e tutelata: non approvare il ddl Lavoro. Se verrà avallato - conclude Gabrielli - la Cgil lo contrasterà in piazza e con tutte le azioni necessarie a partire dai quattro referendum popolari sul lavoro”.