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Roma, 22 gennaio 2025 – La Corte costituzionale ha giudicato inammissibile il quesito sull’Autonomia differenziata. Come Comitato promotore del referendum per l’abrogazione della Legga Calderoli rispettiamo, ovviamente, la sentenza, pur rimanendo convinti delle ragioni che abbiamo difeso nell’udienza del 20 gennaio.
Ragioni che ci hanno spinto a portare avanti una lunga campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di raccolta delle firme. Abbiamo, in questo percorso, intercettato un largo e trasversale consenso sulle nostre posizioni, confermato da oltre 1 milione e 300 mila sottoscrizioni ottenute in un tempo piuttosto breve, durante gli scorsi mesi estivi.
Quelle stesse ragioni, e la loro condivisione da parte di un numero così rilevante di cittadine e cittadini, continueremo a difenderle, battendoci per impedire la frantumazione del Paese e l’aumento delle diseguaglianze sociali e dei divari territoriali.
Si tratta di pericoli più che mai attuali, viste le reazioni di diversi esponenti del Governo e della Maggioranza, che sembrano considerare la decisione della Corte come un via libera al progetto che, invece, ha già subito una dura censura da parte della stessa Consulta, con la sentenza che ha stabilito l’incostituzionalità di parti molti significative della legge in questione.
Una sentenza che va rispettata e applicata con rigore.
Per quanto ci riguarda, non abbiamo alcuna intenzione di disperdere il patrimonio di passione e partecipazione che abbiamo costruito, e che intendiamo far vivere dando continuità all’impegno per la difesa dell’unità nazionale, per la giustizia e per la coesione sociale.