Roma, 3 dicembre - “L’effettiva parità è ancora un traguardo da raggiungere, le discriminazioni esistono e continuano a precludere la piena realizzazione nella vita, a partire da quella lavorativa, delle persone con disabilità”. Così, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli e il responsabile dell’Ufficio Politiche per il lavoro ed inclusione delle persone con disabilità, Valerio Serino.

“Il lavoro - sottolineano i due dirigenti sindacali - è un fattore fondamentale di inclusione. Purtroppo, però continuano a permanere numerosi nodi critici: gli iscritti all’elenco del collocamento obbligatorio sono diminuiti, dai 794.937 nel 2020 si è passati a 774.504 nel 2021 e la presenza delle donne permane più bassa rispetto agli uomini. Le assunzioni sono nettamente calate rispetto agli anni precedenti, mentre aumentano le risoluzioni dei rapporti di lavoro. Inoltre, il lavoro è sempre poco qualificato, le persone con disabilità sono sempre assunte nei profili più bassi, in controtendenza con l’aumento della professionalità e dei titoli di studio e le possibilità di carriera sono quasi inesistenti”.

Per Gabrielli e Serino: “La spesa per le politiche sociali e di welfare sono inadeguate e non garantiscono, nei territori, servizi e risposte ai bisogni delle persone e delle famiglie. Continua ad essere problematico il percorso scolastico, anche quest’anno, infatti, le alunne e gli alunni con disabilità hanno iniziato in ritardo l’anno a causa della mancanza degli insegnanti di sostegno e, troppo spesso, per vedere riconosciuto il proprio diritto tante famiglie sono ricorse alle autorità competenti”.

“Dinanzi a questo scenario, la Cgil rivendica - aggiungono Gabrielli e Serino - un vero e proprio cambio culturale. Abbiamo bisogno di rimettere al centro il lavoro come elemento di inclusione. Sono indispensabili maggiori risorse, investimenti mirati e potenziare i centri per l’impiego che rappresentano un punto cardine per un inserimento mirato e di successo. Se non si interviene sui vari fattori che impattano sulle condizioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie non si produrrà la piena inclusione e parità di trattamento rendendo impraticabile il percorso del progetto di vita delle persone con disabilità conseguente alla legge delega 227/2021”. “Per questo continuiamo ad esprimere non condivisione e preoccupazione su una riforma annunciata come epocale, ma che tralascia di affrontare e definire risposte ai problemi reali come il lavoro, la scuola, il diritto alla salute e il diritto alla mobilità. Se davvero si vuole salvaguardare il benessere delle persone con disabilità è indispensabile garantire tutti questi diritti”.

“La Cgil - concludono Gabrielli e Serino - continuerà ad impegnarsi per sostenere e proporre soluzioni concrete per abbattere le troppe barriere ancora presenti, per produrre quel cambio culturale necessario a realizzare una piena inclusione, ad ogni livello, per tutte le lavoratrici e lavoratori, le cittadine e i cittadini con disabilità”.