Roma, 10 giugno - “II decreto Lavoro, all’esame della X Commissione del Senato, sta subendo un ulteriore peggioramento: viene liberalizzato il ricorso ai contratti a termine, vengono confermati gli interventi sui voucher e definite altre misure che danneggiano ancor di più il lavoro. Così facendo Governo e maggioranza parlamentare spingono verso la strutturalità della precarietà del lavoro”. Ad affermarlo la segretaria confederale della Cgil Maria Grazia Gabrielli
 
Nei fatti, spiega la dirigente sindacale: “Cancellando la norma che vincola il rinnovo dei contratti a termine alla sussistenza di una causale anche per i rinnovi di durata inferiore ai dodici mesi, assisteremo alla crescita dei contratti di breve e brevissima durata che hanno una fortissima incidenza sulla povertà lavorativa. I contratti a termine, se di durata inferiore ai dodici mesi, potranno essere reiterati liberamente e nel caso della somministrazione senza la necessità di una pausa minima tra un contratto e l’altro”. “Relativamente alla somministrazione - prosegue Gabrielli - si allarga la possibilità di impiego, escludendo alcune categorie dalla percentuale massima di utilizzo prevista dalla legge”.
 
“Inoltre - aggiunge la segretaria confederale - vengono confermati gli interventi sui voucher, come previsti dalla legge di Bilancio e dalla versione originaria del decreto, estendendo la rete per l'acquisto dei cosiddetti buoni lavoro”.  “In particolare - sottolinea Gabrielli - per il settore turistico alberghiero, compreso il comparto termale, viene prevista una incentivazione, definita ‘trattamento di integrazione speciale’ per coloro che sono impegnati in attività lavorative notturne e di lavoro straordinario effettuato in giorni festivi nel periodo giugno-settembre. Si decide, di fatto, di monetizzare prestazioni disagiate e di sacrificio in maniera del tutto estemporanea nella forma e nella durata. Un’incentivazione svincolata da qualsiasi ruolo della contrattazione e inefficace a risolvere i veri problemi del lavoro nel turismo. Un intervento quindi che si colloca lontano dall’obiettivo di garantire stabilità occupazionale e supportare la lamentata carenza di lavoratori nel settore a cui pure l’emendamento fa riferimento”.
 
Per la segretaria confederale “da questi primi esiti, risulta evidente la reiterazione di una logica dannosa e improduttiva che mantiene separati gli interventi finalizzati alla crescita quantitativa dell’occupazione da quelli finalizzati a garantirne la qualità. Servirebbe invece contrastare il lavoro irregolare e sommerso, intervenire per superare la povertà del lavoro,  sostenere contratti di assunzione stabili, rispettare i contratti nazionali, arginare il dumping contrattuale”. “Per questo - conclude Maria Grazia Gabrielli - continueremo a monitorare i lavori della X Commissione sostenendo la necessità di un cambio sostanziale di impostazione sui temi ancora da affrontare e nel successivo passaggio in aula per la conversione in legge”.