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Roma, 9 gennaio - “La scelta di Eni-Versalis mette una pietra tombale sulle produzioni della chimica di base e condanna il Paese ad un’ulteriore drammatica dipendenza da altri. In Sicilia e in Puglia sono a rischio 20mila posti di lavoro, oltre a quelli che si determineranno per l’effetto catena su Ferrara, Ravenna, Mantova, Porto Torres e Porto Marghera”. Lo affermano il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, e il segretario generale della Filctem Cgil, Marco Falcinelli, al termine dell’incontro di stamane al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’area industriale di Brindisi.
Per i due dirigenti sindacali “si sta decidendo di distruggere una parte strategica dell'industria del nostro Paese: l'80% dei prodotti della chimica vengono utilizzati da altri settori industriali. Si rischia di mettere in ginocchio l'intera industria del Paese, mentre in Europa, a partire dai contenuti del documento Draghi, si afferma la centralità dell'industria per la sopravvivenza economica dell'Europa stessa”.
“Se il Governo continua ad avallare questo piano di dismissione della chimica di base - proseguono Gesmundo e Falcinelli - si assume una grave responsabilità politica, aggravata ulteriormente dal fatto che Eni è un'azienda partecipata dallo Stato stesso e a cui dovrebbe, invece, chiedere di investire per accompagnare il Paese nei processi di transizione energetica e non di accettare chiusure di impianti e dismissioni di tecnologie industriali fondamentali per l’intero sistema industriale nazionale”.
“La decisione di Eni-Versalis - ribadiscono Gesmundo e Falcinelli - determinerà gravi conseguenze occupazionali che, tra diretti e indotto, solo in Sicilia e in Puglia rischia di coinvolgere 20mila persone e di mettere in ginocchio l'intera economia di quei territori”. “Le conseguenze poi - sottolineano i due dirigenti sindacali - non riguarderanno solo la Sicilia e la Puglia ma, considerata la caratteristica principale dell'industria chimica che è quella di avere ‘produzioni fortemente integrate’, il rischio successivo riguarderebbe tutti gli altri siti di Versalis a Ferrara, Ravenna, Mantova, Porto Marghera, Porto Torres pregiudicandone le attività e la tenuta occupazionale”.
Come riferiscono Gesmundo e Falcinelli: “Nell'incontro odierno per Brindisi, il secondo tavolo tecnico dopo quello tenutosi a dicembre per la Sicilia, il rappresentante del Mimit ha proposto a Eni-Versalis di riflettere sulle scelte fatte e di prevedere la continuità produttiva mantenendo in marcia il cracking di Brindisi. La risposta dell'azienda è stata negativa”. “Consideriamo la proposta avanzata dal Ministero percorribile anche se parziale. Il Governo deve chiedere a Eni-Versalis di modificare il suo piano e mantenere la chimica di base nel Paese. Come dichiarato dal Ministro negli incontri tecnici, seguirà la convocazione del tavolo politico entro la fine di gennaio nel quale ribadiremo con forza la nostra totale contrarietà a questo Piano. Nelle prossime settimane - concludono Gesmundo e Falcinelli - decideremo congiuntamente, Confederazione e Categorie, le iniziative da mettere in campo”.
COMUNICATO CONGIUNTO CGIL NAZIONALE - FILCTEM CGIL