Roma, 16 gennaio - "Sollecitiamo chiarimenti da parte del Governo e del Ministro dell’Interno dopo i gravi fatti denunciati dalle attiviste di Extinction Rebellion, portate in caserma a Brescia e obbligate a fare squat completamente nude". È quanto dichiarano la segretaria confederale della Cgil nazionale Lara Ghiglione e la segretaria confederale della Cgil Lombardia Angela Mondellini.

"Il racconto di quanto accaduto, con le ragazze, solo le ragazze, obbligate a denudarsi e, nonostante avessero le mestruazioni, private persino degli assorbenti, ci preoccupa moltissimo. Un trattamento - sostengono le dirigenti sindacali - che rispetto alle ragioni del fermo e del contesto in cui si è verificato appare lesivo della dignità delle manifestanti in un Paese democratico dove il diritto al dissenso è previsto e tutelato dalla Costituzione". Per le due segretarie della Cgil "ciò che è successo, insieme alle norme già previste nel Ddl Sicurezza, appare come un chiaro segnale di compressione del diritto a manifestare".

"Cosa dobbiamo aspettarci durante le prossime manifestazioni? Verremo trattate come pericolose criminali da sottoporre a misure restrittive e ispettive? Sembra davvero che si stia perdendo il senso della misura se chi dissente rischia di subire queste pratiche umilianti e addirittura il carcere, come prevede il ddl sicurezza. Ci auguriamo - concludono Ghiglione e Mondellini - che giungano presto chiarimenti e vengano adottate misure per evitare che simili episodi possano ripetersi”.