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Roma, 2 febbraio – “La decisione del Tribunale di Milano con la quale rigetta l'istanza presentata da Acciaierie d'Italia, dimostra ancora una volta che non c'è più tempo. Occorre agire con urgenza per mettere in sicurezza la più grande acciaieria d'Europa, i lavoratori, diretti, indiretti e degli appalti, e l'ambiente.
La Fiom-Cgil ha trasmesso alla Presidente del Consiglio, ai Ministri competenti, alle Commissioni di Camera e Senato e a tutte le forze politiche le proposte di modifica ai decreti-legge varati dal Governo sull'ex Ilva, sull'indotto e sugli appalti.
Nel confermare quanto comunicato nell'audizione in Commissione Industria-Agricoltura del Senato, abbiamo chiesto che i due decreti intervengano immediatamente e non dopo la dichiarazione di amministrazione straordinaria, con l'obiettivo di garantire l'occupazione e la produzione dei siti. Mantenere in funzione gli stabilimenti e l’indotto è condizione essenziale affinché ci siano gli investimenti anche per la decarbonizzazione e la salvaguardia dell’ambiente.
Fermo restando che la nostra priorità è la salita pubblica del capitale, agli importanti decreti è necessario che siano apportate delle modifiche, in quanto le risorse stanziate non sono sufficienti. Inoltre, occorre prevedere che l'ammortizzatore sociale copra tutti i lavoratori coinvolti, compresi i dipendenti delle aziende, medie e piccole, dell'indotto e degli appalti. Tra le proposte di modifica, chiediamo altresì il blocco dei licenziamenti dei lavoratori delle aziende dell'indotto che si trovino in una condizione di difficoltà.
Sono a rischio centinaia di posti di lavoro. Chiediamo la ripresa del confronto a Palazzo Chigi e alle forze politiche in Parlamento di intervenire per migliorare i due decreti e garantire realmente la continuità produttiva, gli ammortizzatori sociali e la salvaguardia occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori diretti e occupati negli appalti di servizi".
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, e Pino Gesmundo, segretario confederale della Cgil nazionale