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Roma, 20 luglio - “Fino ad oggi abbiamo definito interlocutori i tavoli convocati nelle ultime settimane dal Governo e nello specifico dal Mimit. Quelli odierni sulla farmaceutica e sul biomedicale non possono neanche essere chiamati tavoli. Sarebbe stato più appropriato parlare di convegno o kermesse, in cui a tutti, associazioni di rappresentanza dei due settori, singole imprese e sindacati, è stata data facoltà di prendere in mano il microfono e intervenire per rappresentare i propri interessi, senza alcun apparente obiettivo di arrivare poi ad un confronto vero e proprio o ad una qualche sintesi. Il tutto alla presenza di ben due ministri, un vice ministro e due sottosegretari”. Così il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo e il segretario generale della Filctem Cgil Marco Falcinelli al termine dei tavoli tenutesi questa mattina al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“Abbiamo capito che ci sono state delle interlocuzioni, ma non con le organizzazioni di categoria dei lavoratori”, proseguono i dirigenti sindacali, che nel merito si dicono “preoccupati per la sorte del settore: produciamo ma abbiamo abbandonato ricerca e sviluppo. Alcune aziende stanno riavvicinando la produzione ai centri in cui si fa ricerca. Se lo facessero le multinazionali presenti in Italia, nel nostro paese resterebbero solo 2/3 delle aziende”.
Per Cgil e Filctem inoltre “il governo deve capire che la coerenza tra politiche industriali e politiche sanitarie è fondamentale, ma la spesa sanitaria è in continua diminuzione e ciò ricade anche sul settore farmaceutico”.
“Per questi come per gli altri settori produttivi è necessario avviare confronti veri e puntuali, in un quadro generale di politica industriale. Le passerelle - ribadiscono Gesmundo e Falcinelli - non portano ad alcun risultato per lo sviluppo del paese, per il rilancio dell’occupazione e per la tutela dei lavoratori”.
“Insistiamo, occorre un luogo di discussione e proposta, un vero tavolo interministeriale di trattativa sulle politiche industriali per definire obiettivi e risorse a sostegno dell'occupazione e del rafforzamento del sistema manifatturiero e industriale, investendo sull’intera filiera, dalla ricerca a tutte le fasi della produzione. Perciò è indispensabile rafforzare e integrare le politiche della salute con quelle industriali”, concludono.