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Roma, 11 luglio - "Il Governo Meloni sceglie, ancora una volta, di favorire gli evasori, prevedendo una flat tax incrementale con aliquota più bassa sulla differenza tra il reddito denunciato l’anno precedente e quello della proposta di concordato preventivo. La Cgil ha già espresso la propria contrarietà al concordato, perché è un meccanismo che favorisce gli evasori, liberandoli dall’obbligo di pagare le imposte sul reddito effettivo". È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari a commento del parere della Commissione Finanze del Senato sul decreto correttivo delle norme sul concordato preventivo biennale tra fisco e partite Iva.
"Il parere favorevole della Commissione - sostiene il dirigente sindacale - punta a ridurre ancor più l'onere fiscale, probabilmente per incentivare ulteriormente i contribuenti a aderire a un concordato preventivo biennale che, ad oggi, sembra non riscuotere grande successo. Nulla di sorprendente: in assenza di controlli, per un evasore evadere resta sempre più conveniente che pagare qualcosa di più".
Per Ferrari "è sbagliato e inutile fare ulteriori sconti per incentivare la fedeltà fiscale: sbagliato, perché pagare le tasse è un dovere; inutile, perché l’evidenza empirica dimostra che questa strategia non aumenta affatto il gettito, come peraltro è successo con la cedolare secca".
"Quest’ultima decisione dell’Esecutivo - prosegue - rappresenta l’ennesimo insulto ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, che pagano tutto il dovuto finanziando il welfare pubblico e universalistico di cui usufruiscono tutti, e anche a quella parte sana e onesta del mondo del lavoro autonomo e imprenditoriale che si comporta correttamente. Ci sono tutti gli strumenti tecnologici per contrastare efficacemente l’evasione fiscale, a partire dall’incrocio massivo e preventivo delle banche dati. Per utilizzarli - conclude Ferrari - serve la volontà politica, che, con ogni evidenza, questo Governo non ha".