PHOTO
Roma, 13 marzo - “Sostenere, come fa la Presidente Meloni, che il fisco che ha in mente ‘aiuta gli onesti e non prevede favori per i furbi’ è in clamorosa contraddizione con gli oltre 14 condoni varati in appena un anno e mezzo di Governo”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari.
“Il decreto che interviene sulla riscossione, ispirato al principio per cui ‘il fisco non deve disturbare le aziende’, delinea, ancora una volta, - prosegue il dirigente sindacale - un sistema che nei fatti vuole lasciare mano libera agli evasori, e che considera l’azione delle Agenzie fiscali non come un’azione doverosa, ma come un’ingiusta persecuzione. Si prevede, infatti, l’ennesimo colpo di spugna sui debiti pregressi, con una cancellazione generalizzata e non selettiva, che premia chi ha evaso ed è riuscito a non pagare, facendo capire a chi ha pagato, dipendenti, pensionati, autonomi o imprenditori onesti, che sarebbe stato meglio fare i furbi”.
“Si introduce, inoltre, - aggiunge Ferrari - il limite dei cinque anni, superato il quale scatterà la cancellazione automatica dai ruoli affidati al riscossore, anche in spregio all’attività delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia delle entrate e della riscossione. In ultimo, la previsione delle 120 rate come orizzonte ordinario di pagamento manda agli evasori un messaggio molto chiaro: non pagare le imposte (per chi può farlo, evidentemente) è il modo più conveniente per finanziarsi”.
“Lo scenario futuro - sottolinea il segretario confederale della Cgil - è addirittura peggiore, con il concordato preventivo biennale (già approvato), che rischia di ‘legalizzare’ l’evasione e che, in ogni caso, esenterà dalle imposte una quota di reddito dei lavoratori autonomi e degli imprenditori. Una categoria di contribuenti che, secondo lo stesso MEF, registra ogni anno una propensione all’evasione di quasi il 70%. Infine, i dati sul recupero dell’evasione, sbandierati dalla presidente del Consiglio, derivano esclusivamente dalla ripresa dell’ordinaria attività dell’Agenzia, dopo la sospensione per l’emergenza Covid, nonché dalla piena operatività dei meccanismi di tracciabilità, dalla fatturazione elettronica e da strumenti come lo split payment, decisi negli scorsi anni e, peraltro, messi in discussione a più riprese dalla maggioranza e dal Governo, basti pensare al tentativo di limitare l’utilizzo del POS e della moneta elettronica”.
“È ora di dire basta a queste intollerabili ingiustizie, ai danni di lavoratori e pensionati, che non possono continuare a finanziare welfare e servizi per tutti gli altri, compreso chi dispone di risorse ben superiori e, nonostante questo, si sottrae ai doveri fiscali. Ci sono tutti i mezzi e la tecnologia per far pagare a ciascuno il dovuto, evidentemente quello che manca è la volontà politica da parte di questo Governo”. Conclude Ferrari.