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Roma, 11 luglio - "La legge delega per la riforma del fisco, che continuerà a breve ad essere discussa alla Camera, ci riporta indietro di cinquant'anni, penalizzando lavoratori e pensionati”. Lo afferma, in una nota, il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari.
“Si applica la progressività solo a lavoratori e pensionati - sottolinea Ferrari - esonerando da una tassazione giusta lavoro autonomo, imprese, rendite finanziarie e immobiliari. Il nostro sistema fiscale deve tornare invece ad essere progressivo, anche per i tanti, troppi redditi che nel tempo ne sono stati esclusi, ma purtroppo si prevede l’esatto contrario, puntando addirittura ad una flat tax generalizzata che finirebbe per eliminare quel poco di progressività oggi ancora presente”.
Per il segretario confederale “se a questo aggiungiamo il rifiuto di pensare a qualunque imposta sui grandi patrimoni e sugli extraprofitti, ci rendiamo immediatamente conto dell'iniquità complessiva dell'operazione. Siamo alla corporativizzazione del fisco: a parità di reddito chi vive di lavoro o di pensione paga molto di più di tutti gli altri e sostiene, in solitudine, lo stato sociale. Il prelievo fiscale non è considerato dal Governo Meloni uno strumento di raccolta di risorse utili allo Stato per garantire prestazioni e servizi, fare investimenti pubblici e politiche industriali, ridurre le disuguaglianze e favorire la crescita del Paese”.
“Inoltre, la legge delega incentiva l'evasione, prevedendo definizioni agevolate strutturali e addirittura un concordato biennale preventivo e rischia di risolversi in un condono preventivo. Infine, e non è un dettaglio - conclude Ferrari - una legge così importante e pervasiva per le vite di tutti i lavoratori e i pensionati viene portata avanti senza alcun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali che li rappresentano”.