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Roma, 21 giugno - “Siamo all'ennesima proposta spot lanciata dalla maggioranza e dal Governo, questa volta attraverso un emendamento alla legge delega fiscale attualmente in discussione. Le scelte di politica fiscale riguardanti il lavoro dipendente dovrebbero essere decise insieme al sindacato che quel mondo rappresenta, ma neanche questa volta è andata così”. Lo afferma, in una nota, il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari.
“Nonostante l'impegno della Presidente del Consiglio, non è stato aperto alcun confronto sulla delega fiscale e - prosegue il dirigente sindacale - si procede con decisioni unilaterali che ignorano del tutto le richieste sindacali, a partire da quelle espresse unitariamente nel corso delle audizioni parlamentari”. “In particolare - sottolinea Ferrari - il Governo non ha ancora risposto su due proposte precise: rendere strutturale nella prossima legge di Bilancio la decontribuzione e introdurre l'indicizzazione automatica all'inflazione delle detrazioni da lavoro e da pensioni, per difendere il potere d'acquisto di lavoratori e pensionati”. “Tra carovita e aumento drammatico delle rate dei mutui, le famiglie sono in enorme difficoltà e - aggiunge il segretario confederale - non sanno cosa farsene di promesse aleatorie, come quella su detassazioni parziali e selettive, che vedranno eventualmente la luce non prima della fine del 2024”.
“Abbiamo proposto - ricorda Ferrari - una riforma del fisco organica, che riequilibri le imposte, alleggerendo il peso su lavoro e pensioni e incrementandolo sui profitti, gli extra profitti e le rendite; abbiamo chiesto l'abolizione della flat tax, il recupero dell'Irap per il finanziamento della spesa sanitaria, il contrasto, anche per via fiscale, delle grandi diseguaglianze che affliggono la nostra società. Chiediamo inoltre una seria lotta all'evasione fiscale che drena ogni anno oltre 100 miliardi di euro, sottraendo risorse indispensabili ai servizi pubblici a partire dalla sanità, che è sempre più messa in discussione come diritto universalistico. Per questo sabato 24 giugno la Cgil manifesterà a Roma”.
“Il nostro Paese ha bisogno di una riforma organica e coerente, progressiva ed equa, che premi il lavoro e chi produce, non ha bisogno certo di provvedimenti estemporanei che, oltretutto, rischiano di escludere i soggetti più fragili”, conclude Ferrari.