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Roma, 12 marzo - "Nelle due grandi transizioni per lo sviluppo e la buona occupazione", è questo il titolo dell’iniziativa promossa da Cgil nazionale e Cgil Veneto che si terrà domani, 13 marzo, presso l’Auditorium Verdi di Verona, alla vigilia dell'incontro ministeriale del G7 su industria, tecnologia e digitale che si riunirà nella città veneta.
“Abbiamo organizzato quest’incontro perché riteniamo necessaria un’altra narrazione sulle politiche industriali, assenti in Italia da almeno trent’anni e oggi, alla luce delle grandi transizioni che stiamo vivendo, ancora più fondamentali”, spiega la segretaria generale della Cgil Veneto Tiziana Basso, che introdurrà il convegno dopo i saluti della segretaria della Camera del Lavoro Francesca Tornieri. Per Pino Gesmundo, segretario confederale della Cgil che concluderà l’iniziativa, "siamo in pieno declino industriale e la politica se ne occupa poco e male. La transizione energetica e digitale deve essere guidata. Governo e imprese devono esserne consapevoli e agire di conseguenza".
All’appuntamento, moderato dal direttore di Collettiva Stefano Milani, parteciperanno i segretari generali di Fiom, Filctem, Filt, Flai e Slc Michele De Palma, Marco Falcinelli, Stefano Malorgio, Giovanni Mininni e Fabrizio Solari.
Gesmundo, in un'intervista a Collettiva.it, dichiara che "dal G7 ci aspettiamo solo la conferma di un percorso che imbocchi con decisione la via della decarbonizzazione. Dall’Europa, invece, ci aspettiamo molto di più, perché le due transizioni in atto stanno portando a una competizione tra continenti in grado di riposizionare completamente l’apparato produttivo". Per quanto riguarda il nostro Paese, il Governo, anche con l'ultima legge di bilancio, “continua a lavorare nella direzione sbagliata: non disturbare chi produce, erogare finanziamenti a pioggia senza condizionalità e nella totale assenza di ambizione di guidare il settore industriale ad affrontare la transizione digitale e quella energetica. Il grosso delle imprese, quelle piccole, medie e medio-grandi, non riusciranno a fare gli investimenti necessari per affrontare i cambiamenti epocali che abbiamo di fronte”.
“Nella nostra regione – sottolinea Basso – ci sono segnali di preoccupazione per quanto riguarda l’occupazione nei settori maggiormente coinvolti nella transizione come il termomeccanico, l’automotive e l’elettrico. Pensiamo che solo investendo nel manifatturiero e mettendo al centro la buona occupazione si possa attuare uno sviluppo equo e responsabile. E questo anche a partire dalla Regione Veneto, che con i fondi europei può sostenere la produzione, la transizione e la riqualificazione di lavoratrici e lavoratori”.
Per la Cgil, che presenterà proprio durante l'iniziativa di Verona il proprio Documento sulle politiche industriali, "è necessario creare un’Agenzia per lo sviluppo che operi da fondo sovrano nazionale, provando a indirizzare le ingenti risorse rappresentate dai fondi pensione e dai risparmi privati dalla finanza all’economia reale. Non farlo significherà alimentare una sfiducia nelle istituzioni, un populismo antieuropeo crescente che ha già dimostrato di non avere nessuno strumento per invertire la rotta, e che metterà a rischio la tenuta democratica del Paese. Le mancate scelte, peraltro, - conclude Gesmundo - le pagano le lavoratrici e i lavoratori, con crisi aziendali che si ripetono e non trovano soluzioni se non quelle di garantire un temporaneo sostegno al reddito con gli ammortizzatori sociali”.
In allegato la locandina dell’iniziativa
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