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Roma, 10 ottobre - “La strada scelta da questo governo punta in direzione di un consolidamento della pratica degli incentivi a pioggia. Se le risorse non mancano, manca invece qualsiasi idea di valorizzazione strategica che punti all’identificazione e al rafforzamento di specifiche filiere. Disperdere in mille rivoli grandi quantità di denaro non serve ad imprimere alcuna accelerazione alla produzione industriale, che come dimostrano i dati diffusi oggi dall’Istat, risulta in calo di oltre 4 punti su base annua”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo.
“Da oggi - spiega il dirigente sindacale - si aggiungono all’elenco degli incentivi per le imprese che investono in sostenibilità ambientale e in transizione digitale quelli del Fondo Transizione industriale, e dal 18 ottobre le imprese del Mezzogiorno potranno aderire allo strumento «Investimenti sostenibili 4.0». Ma dietro le definizioni di transizione (energetica e/o digitale) si trovano le stesse vecchie ricette, che hanno prodotto un impoverimento del sistema industriale italiano, affidando al mercato la scelta di dove e come investire”.
“È evidente che il nostro giudizio non può che essere critico al riguardo. Stiamo sprecando le ingenti risorse che l’insieme dei programmi ci mettono a disposizione - aggiunge in conclusione Gesmundo - perdendo l’occasione unica di rilanciare il sistema industriale e con esso l’occupazione e l’economia. Il ministro Urso convochi urgentemente un tavolo per definire le strategie per le politiche industriali, che passano anche attraverso la gestione delle grandi vertenze”.